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Riecco il PSI foggiano: via Lello Di Gioia, le redini al trio Iorio-Santarelli-De Santis

Domani il congresso provinciale del PSI nominerà Michele Santarelli. Unica anche la proposta per Foggia, Leonardo De Santis

Lo avevamo lasciato dilaniato da lotte ed egoismi interni, finito, ridotto a percentuali da prefisso telefonico (oggi manco più quello forse), e con un pseudo commissario a detenere il simbolo del (bel) tempo che fu. Lo ritroviamo oggi ai nastri di partenza, deciso a cambiare pelle e a chiudere definitivamente col passato. E domani il congresso provinciale del PSI lo metterà nero su bianco.

La mozione sarà unica, Michele Santarelli, già sindaco di San Severo e nome storico del partito. Così come unica sarà la proposta per la sezione cittadina di Foggia, per la quale si profila un ritorno alle origini di Leonardo De Santis, ex SEL deluso da Vendola&co in Capitanata. Il 22 settembre un incontro pubblico col vice ministro ai Trasporti e segretario nazionale del PSI, Riccardo Nencini, benedirà il nuovo corso riformista costruito in questi mesi in silenzio, sotto l'egida di Luigi Iorio, componente della segreteria nazionale del PSI.

Insomma, fine dell'era targata Lello Di Gioia parrebbe, l'onorevole di San Marco La Catola che ne ha detenuto simbolo e potenzialità per trenta lunghi anni. E fine anche dei nomi che col PSI hanno creato la loro carriera politica a Foggia, da Angelo Benvenuto ad Emilio Piarullo, a Raffaele Capocchiano (li ricorderete con incarichi di rilievo nelle ultime amministrazioni comunali di centrosinistra).

Il nuovo PSI ha il volto inedito di De Santis, di Nino Abate, di Guido Affatato, di Dario Fredella, di Maria Emilia De Martinis, presidente della Camera minorile di Capitanata; del passato salva e conserva poco: ci sono Pasquale Lomele, Pasquale Crusi, Daniele Cocca. Poco altro. Due le parole d'ordine del nuovo corso, che tenterà di scardinarsi di dosso le opacità e le contraddizioni degli ultimi trent'anni: discontinuità e legalità. Quest'ultimo, concetto caro a De Santis, ne sarà il tratto distintivo, promette, immaginando un ritorno alle origini concettualmente più pure del PSI. E il repulisti, già parzialmente effettuato, continuerà, senza deroghe: in seno al consiglio comunale di Foggia, ad esempio, non hanno referenti, fa sapere De Santis.

Ergo, fuori Saverio Cassitti, promanazione di Di Gioia. Sulla necessità di far rivivere il PSI ci credono, così come credono che, malgrado il proliferare di partiti e sigle a latere del Pd (a proposito, pare che stia già implodendo Campo progressista in Capitanata, approfondiremo); loro abbiano il loro posto. Il loro spazio. Ed un dialogo privilegiato col Pd, appunto. "C'è bisogno di una proposta riformista seria e che coltivi un nuovo entusiasmo" dichiara De Santis a Foggiatoday, soddisfatto del lavoro di ricostruzione in corso e che culminerà, promettono, con la partecipazione alle prossime elezioni amministrative a Foggia. Domani, intanto, nella biblioteca Minuziano di San Severo, i due appuntamenti congressuali. Presto la festa provinciale dell'Avanti!.

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