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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Decaro fa il pienone a Foggia e scherza su Galasso: “Non l’ho mandato io qua”

Lotta all’autonomia differenziata sulle orme di Giuseppe Di Vittorio. Il presidente nazionale Anci e sindaco di Bari riempie l'Auditorium Santa Chiara di Foggia

“Chi è povero diventerà più povero e chi è ricco diventerà più ricco, e non lo possiamo permettere”. Parla alla pancia della gente il sindaco di Bari e presidente nazionale Anci, Antonio Decaro, a Foggia per la crociata targata Pd contro l’autonomia differenziata.

Una folla straripante lo ha accolto nell’Auditorium Santa Chiara. In tanti sono rimasti in piedi. Seduti in prima fila la sindaca Maria Aida Episcopo e il vice presidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese.

Dopo i loro saluti, introdotti dal segretario provinciale del Partito Democratico Pierpaolo d’Arienzo, sono intervenuti Colomba Mongiello per le Donne Democratiche, Gigia Bucci, segretaria generale Cgil Puglia, e Gianni Ricci, segretario generale Uil Puglia.

“Questa cosa che non si può fare è scritta in uno dei brani più belli della letteratura italiana, secondo me: l'articolo 3 della Costituzione – ha proseguito Decaro - Sono parole bellissime, contrariamente ad autonomia differenziata. ‘È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine pubblico e di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana’. Ogni singola parola di questo testo porta con sé la bellezza degli ideali e dei valori della Repubblica e il peso della responsabilità, soprattutto di chi ha un ruolo istituzionale”.

È un discorso sentimentale, ma anche intelligibile, su un tema talvolta ostico, spiegato semplice semplice dal sindaco candidato alle Europee in pectore. Il pubblico ascolta in religioso silenzio le sue conclusioni. 

“L’autobus a Bari si aspetta 40 minuti”, osserva, mentre a Bologna e Firenze il tempo di attesa è ridotto esattamente alla metà. “Non è che io sia più scemo di Dario Nardella o di Matteo Lepore, sindaci di Firenze e Bologna – afferma il sindaco di Bari -. Sono laureato in Ingegneria dei trasporti, ho fatto quello nella vita prima di fare attività politica. Di certo, sarò peggio come sindaco che come ingegnere dei trasporti. È che loro hanno il doppio dei finanziamenti. La presidente Meloni ha detto che la classe dirigente del Sud deve imparare a efficientare: ma cosa devo efficientare se ho la metà delle risorse? Con l'autonomia differenziata, se passa l'idea della norma che stanno per proporre della fiscalità regionale, io rischio di avere ancora meno soldi, e nella mia città passeremo da 40 minuti a 50 minuti, mentre a Firenze e Bologna, probabilmente, passeranno da 20 minuti a 15 minuti. E questo non è giusto”.

L’eventuale riduzione della spesa corrente, poi, non consentirebbe di far funzionare i servizi attivati e le opere realizzate con il Pnrr. “Manco mi ricordo più che vuol dire Pnrr – ha detto Decaro nel suo intervento - Originariamente era Next Generation Eu, anche una bella parola, serviva per le nuove generazioni, e quelle risorse servono a superare i divari che viviamo nel Sud del nostro Paese, da un punto di vista territoriale, generazionale, di genere. Poi, dall'altro lato ti mettono l'autonomia differenziata, con un'altra norma che è ancora nascosta, ma che sta già arrivando ai tavoli tecnici del ministero, che è la fiscalità regionale, cioè le Regioni che prendono direttamente le risorse con la loro capacità fiscale. Quindi, realizziamo gli asili nido, realizziamo opere pubbliche per offrire servizi e, dall'altro lato, quei servizi non li possiamo pagare”.

Cita Giuseppe Di Vittorio e, nella terra del sindacalista, infiamma la platea. “Io un giorno vorrei essere come lui, vorrei fare un discorso così”, ha detto alle sue figlie.

Richiama il suo primo discorso in Parlamento e scatena gli applausi più fragorosi: “‘C'è un sogno che mi ha portato qua, ed è vedere i braccianti del Sud e gli operai del Nord marciare insieme per difendere i loro diritti e io, per questo sogno, sono pronto a lottare fino all'ultimo dei miei giorni’. Ed è quello che dobbiamo fare noi, lottando fino all’ultimo dei nostri giorni. E lo dobbiamo fare da qui, dal Sud”.

In un simpatico siparietto con il suo ex assessore Giuseppe Galasso, in seconda fila, ha messo a tacere le sempreverdi insinuazioni sulle presunte ingerenze da Bari: “Non l’ho mandato io qua, me l'avete tolto, per essere chiari. Fino a tre giorni prima mi aveva detto ‘non ci voglio andare, perché non voglio fare attività politica, sono un tecnico’. Poi l’incontro con la vostra sindaca ha fregato lui e soprattutto me, che l'ho perso per gli ultimi mesi, perché gli ha fatto un ragionamento da civil servant, cioè di servizio pubblico e l’ha convinto. Questa volta – ha detto rivolgendosi direttamente a lui -, ti sei fatto fregare dalla sindaca”.

Il pubblico nell'Auditorium Santa Chiara

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