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A Vieste il 'Libro possibile' ospita Giovanni Chinnici, figlio del magistrato ucciso dalla mafia a Palermo

L'appuntamento è per lunedì 25 settembre alle 18 al cineteatro Adriatico

Quel 29 luglio del 1983 a Palermo fu uno dei primi a correre in strada davanti al portone di casa dove una fiat imbottita di esplosivo aveva ucciso suo padre, Rocco Chinnici, il giudice che aveva impresso una svolta decisiva nella lotta alla criminalità organizzata siciliana, costruendo quello che sarebbe diventato noto come pool anti-mafia ed elaborando una linea operativa che avrebbe fatto scuola, negli anni a venire, a magistrati come Falcone e Borsellino. Era suo figlio Giovanni, allora 19enne.

Oggi, a quarant’anni da quell’omicidio, Giovanni arriva a Vieste per parlare soprattutto ai giovani. L’appuntamento è per lunedì 25 settembre alle 18 al cineteatro Adriatico (ingresso libero fino ad esaurimento posti) in occasione della rassegna ‘Libro possibile’. Per la sezione ‘Winter’ presenterà il suo libro ‘Trecento giorni di sole. La vita di mio padre Rocco, un giudice scomodo’ (Mondadori) e a dialogare con lui sarà Giancarlo Fiume caporedattore centrale TGR Puglia.

Nel libro Giovanni racconta i momenti che cambiarono per sempre la sua esistenza e quella di un intero Paese. ‘Trecento giorni di sole’ è la storia di un figlio che non ha avuto il tempo di parlare da uomo a uomo con suo padre, è il ritratto di un magistrato che ha lottato per squarciare il velo su un fenomeno, quello mafioso, di cui pochi – allora – erano disposti a riconoscere l'esistenza. È la storia di un uomo che, a costo della vita, ha lottato per rendere l'Italia un posto migliore.

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