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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Mattinata

La battaglia di Sergio nel deserto della Ztl. Il commerciante: "Rischiamo tutti di chiudere"

Sergio Cosacchi ogni mattina scende in strada a Mattinata per far vedere sui social la strada deserta

Ha il dente avvelenato il signor Sergio Cosacchi. “E’ dal primo giugno che non si vedono né gente né guadagni: di questo passo io chiudo. E come me tanti altri saranno costretti a farlo”.

Il problema è la Ztl. A Mattinata dal primo giugno – ci spiega – il corso principale è diventato zona a traffico limitato. Fin qui nessun problema, se non fosse che le limitazioni riguardano l’intera giornata. Ma se la Ztl h.24 nelle intenzioni del Comune presumibilmente (le nostre sono supposizioni visto che, nel momento in cui scriviamo, non siamo riusciti a raggiungere telefonicamente il primo cittadino) doveva servire a rendere il centro ‘a misura di turista’ e a favorire ‘il passeggio’, è altrettanto vero che i commercianti sono in sofferenza.

Si vede gente la sera, durante l’intera giornata – ci racconta – non c’è anima viva. Sicuramente il caldo è un deterrente, ma la possibilità di utilizzare l’auto sarebbe stato un incentivo. Persino i corrieri sono obbligati a lasciare il furgone e a raggiungere a piedi, sotto il sole e carichi di pacchi il luogo di consegna”.

Sergio, però, ci tiene a precisare che non ha nulla contro la Ztl in sé. Per lui sarebbe anche cosa buona e giusta ma se “fatta con criterio”.

Lui in centro a Mattinata da sei anni è il titolare di un negozio multimarca di caffè. “Non a caso avevo scelto questa parte di Mattinata, pur sapendo che avrei pagato un affitto più alto: era una zona molto frequentata, tant’è che fino all’anno scorso (quando la Ztl era dalle 20 all’1 del mattino seguente, ndr) non ho avuto problemi e gli affari sono andati bene. Oggi mi vedo costretto a valutare seriamente l’idea di chiudere i battenti entro fine luglio”.

La situazione di disagio, come ci racconta, è comune ai commercianti in quella strada e Sergio, quindi, da alcuni giorni ha deciso di dare voce a tutti attraverso delle clip che pubblica su Facebook e con le quali racconta la solitudine delle loro giornate. Ha cercato di avere un confronto con il primo cittadino, ma non è riuscito ad incontrarlo. Quindi non gli resta che continuare a levare la voce per strada e sui social e a rincorrere il sindaco, almeno fino al 31 luglio.

Non ha intenzione di mollare, anche se la voce rotta tradisce il dolore quando ci confida qual è la cosa più assurda di tutta questa storia. “La cosa che mi fa stare più male – si sfoga – non è che dovrò chiudere, ma il fatto che sarò costretto a farlo non per una mia responsabilità (in quel caso me ne sarei fatto una ragione), ma per le conseguenze di una decisione presa da altri e calata dall’alto. Non ci posso credere”.

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