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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Zes Adriatica, in Capitanata solo otto domande per nuovi investimenti

Riperimetrazione al palo: manca un Dpcm per procedere con le modifiche

Sono 107 le istanze complessivamente presentate presso lo Sportello unico digitale per la Zes Adriatica, e “circa una decina” riguardano la provincia di Foggia, cifra approssimativa riferita dall’ingegnere Manlio Guadagnuolo, commissario straordinario del Governo.

Per la precisione, sarebbero solo 8, stando ad altra fonte, le domande presentate sulla piattaforma da imprese che propongono nuovi insediamenti in un’area della Zona economica speciale.

Il progetto della multinazionale Seasif Group, che prevede, tra le altre cose, un deposito carburanti e lavorazione e stoccaggio di minerali, “non è stato ancora presentato”, si apprende proprio da Guadagnuolo.  

Alcuni progetti riguardano il settore manifatturiero, altri l’economia circolare e l’energia. “Sono svariati investimenti che potenzialmente hanno una ricaduta importante”, ha detto l’ingegnere che presiede il comitato di indirizzo della Zona economica speciale Adriatica nelle regioni Puglia e Molise, arrivato a Foggia per partecipare all’incontro ‘La Zes a Palazzo Dogana – Opportunità di sviluppo per la Capitanata’.

Quasi in chiusura dei lavori ha parlato anche di un’azienda interessata ad “un investimento su 12mila metri quadri” in zona Asi: insieme al presidente del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Foggia, Agostino De Paolis, ha provato a individuare delle aree utili al progetto che richiede, per intenderci, uno spazio grande quasi quanto due campi da calcio. La zona dell’Incoronata è ormai satura e se non si interviene con la riperimetrazione gli imprenditori saranno costretti a rinunciare.

Altrove, in 45 giorni al massimo, in alcuni casi addirittura 6, il commissario Guadagnuolo ha rilasciato l’Autorizzazione Unica per avviare nuovi investimenti. Per la provincia di Foggia non ha esempi da presentare.

Grosse novità non ce ne sono rispetto all’analogo incontro di novembre in Confindustria, ma gli industriali capeggiati da Eliseo Zanasi, intervenuto dopo i relatori, apprezzano comunque l’ulteriore spazio di approfondimento.

La Zes, istituita nel 2019, prevede una serie di vantaggi, come agevolazioni fiscali, semplificazioni amministrative e regolamentari. Ad oggi, in Capitanata, rientrano nella Zona economica speciale i poli produttivi di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Foggia Incoronata Asi, Cerignola, Candela e Ascoli Satriano.

La riperimetrazione è al palo: senza un Dpcm rimasto sulla scrivania del ministro Raffaele Fitto non si può procedere alla rimodulazione delle aree, “in aumento ma anche in diminuzione”.

Si tratta del decreto del presidente del Consiglio dei ministri che il “precedente Governo aveva varato e il 12 ottobre aveva ottenuto il parere favorevole, con qualche richiesta di modifica, della Conferenza unificata, ma che purtroppo giace sul tavolo del ministro Fitto da quella data”, ha spiegato Giuseppe Catalano, capo di Gabinetto del presidente della Regione Puglia.

Le Zes sono “una straordinaria opportunità, che però deve necessariamente incrociare le iniziative imprenditoriali, che sono determinanti per creare ricchezza e sviluppo economico, e il supporto infrastrutturale dello Stato, delle Regioni e di tutte le autorità pubbliche, a partire dagli interventi sui porti, caposaldo della Zes – afferma Catalano - Per quanto riguarda la Capitanata, la Zes Adriatica ha visto uno straordinario investimento, senza precedenti, di 120 milioni di euro sul porto Alti Fondali, che oggi è, purtroppo, un ‘monumento alla memoria sbagliata’ a Manfredonia. L’Autorità portuale ha presentato una proposta di ripristino del molo per la sua messa in sicurezza. È chiaro che a quell’intervento devono essere connessi interventi dal punto di vista infrastrutturale, che colleghino il porto alla rete ferroviaria e alla rete stradale in modo efficiente”. Meglio, “no ferrovia, no party”, sarà l'espressione che userà nel corso del convegno.

A introdurre i lavori è stato il padrone di casa, il presidente della Provincia di Foggia Giuseppe Nobiletti. Accanto a lui c’era il vice presidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese. Ha portato i suoi saluti anche il commissario straordinario del Comune di Foggia Vincenzo Cardellicchio, che non vuole perdere la “capacità di accelerazione” per intercettare il treno delle opportunità. In platea, imprenditori, amministratori pubblici e politica.

“Il focus delle Zes – ha detto il capo di Gabinetto Catalano – sono le imprese”, altrimenti si perderebbe di vista il significato dell’operazione. La sfida è la sostenibilità.

Ha avvertito i sindaci: “L’area Zes non è una medaglietta da appuntarsi al petto”. È un’opportunità che va verificata concretamente. “Tante medagliette – osserva – si sono rivelate inutili”.

Il professore sanseverese strappa applausi quando ricorda che “non si può svolgere alcuna attività di impresa dove non siano preservati i diritti di legalità”.

In Puglia ci sono ancora 260 ettari da perimetrare, e altri se ne possono rimediare secondo i calcoli del commissario Guadagnuolo, che si presenta come un “amico delle imprese”. Presto dovrebbe emanare anche un avviso pubblico relativo alle zone franche doganali. Per lui “l’Autorizzazione unica è stata una svolta”. Sostituisce le vecchie 34 autorizzazioni, “fine dei pellegrinaggi”.

La Puglia immaginata dal vice presidente della Regione, il foggiano Raffaele Piemontese, non è solo turistica, ma contempera le bellezze del territorio con lo sviluppo industriale: “Vogliamo essere una base logistica attrattiva di investimenti nazionale e internazionali”.

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