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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia Manfredonia

Spettro Energas: la politica prova a fermare le navi gasiere nel Golfo di Manfredonia

Firmato un documento inoltrato al presidente della Regione che parteciperà alla riunione del Consiglio dei ministri. Comune pronto a modificare la destinazione d’uso dell’area

A Manfredonia suona di nuovo l’allarme Energas. “Giungono notizie di un imminente inserimento – e conseguente approvazione – nell’Odg del Consiglio dei ministri del progetto di insediamento del deposito costiero più grande d’Europa Energas nel territorio di Manfredonia”, ha scritto tre giorni fa il sindaco Gianni Rotice convocando un incontro urgente e monotematico e invitando il presidente della Regione Puglia, gli assessori e consiglieri regionali, parlamentari ed europarlamentari, il presidente del Parco nazionale del Gargano e il presidente della Provincia di Foggia.

Hanno risposto alla chiamata l’europarlamentare Mario Furore, i deputati Giorgio Lovecchio e Giandiego Gatta, la senatrice Gisella Naturale, l’assessore regionale Rosa Barone, il consigliere regionale Paolo Campo e il presidente della provincia Nicola Gatta. Nell’aula consiliare del Comune, oggi, hanno sottoscritto un documento di ‘opposizione all’insediamento del deposito costiero di gas’. Rinnovano il loro impegno “a far valere in ogni sede, comprese quelle ministeriali, la volontà già espressa della città” e chiedono al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano di “confermare le ragioni di opposizione della comunità cittadina all’insediamento e di rappresentarle nella riunione alla quale sarà invitato presso la presidenza del Consiglio dei ministri per la decisione sull’argomento”.  

Solo il governatore, infatti, sarà chiamato a partecipare a quella riunione. L’ipotesi di realizzazione del mega deposito costiero di Gpl si era riaffacciata più di un anno fa, sull’onda della crisi energetica. La questione, dopo la fumata nera in sede di conferenza dei servizi, era stata rimessa al Consiglio dei ministri che l’aveva già inserita all’ordine del giorno in una precedente riunione. Nel documento si ripercorrono gli ultimi otto anni e alla cronistoria si aggiunge la recente campagna di scavi promossa dalle Università di Bari e Foggia.

Il progetto di Energas, si evidenzia, “prevede che la condotta sottomarina emerga in corrispondenza del litorale sabbioso di Siponto, attraversando, poi, l’area oggetto di vincolo archeologico con le due condotte interrate, con evidente ed irreparabile pregiudizio per lo sviluppo e la valorizzazione futura del Parco Archeologico di Siponto, anche in relazione al possibile ampliamento dello stesso”.

Si prevede un traffico annuo di 50 navi gasiere da 2mila tonnellate che la politica prova a fermare. Il Comune di Manfredonia, intanto, sta predisponendo un atto di indirizzo per incaricare l’Ufficio Urbanistica di predisporre l’iter di modifica della destinazione d’uso dell’area sulla quale Energas vorrebbe realizzare l’impianto, vincolandola ad insediamenti che vanno nella sola direzione dello sviluppo sostenibile. "Faremo sentire la nostra voce e faremo valere i nostri diritti ovunque sia necessario”, assicura il sindaco Gianni Rotice, che parla di un progetto “obsoleto, che nulla ha a che fare con la crisi energetica internazionale e, soprattutto, riguarda una tipologia di investimento che va contro ogni forma di sviluppo socio-economica intrapresa da Manfredonia, nonché a tutela della salute della comunità che sta ancora pagando a caro prezzo i danni dell’ex Enichem”.

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