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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia Rignano Garganico

“Museo di Grotta Paglicci eternamente chiuso”

La denuncia dell'associazione che si occupa del sito paleolitico di Rignano Garganico da oltre 30 anni

“Nonostante l’inaugurazione in pompa magna di qualche estate fa, il Museo del Paleolitico di Rignano Garganico, che ospita alcuni dei reperti di Grotta Paglicci, noto sito preistorico di fama mondiale, è da tempo chiuso e non è stato mai dato in gestione, se non per pochi giorni all’anno e in occasioni particolari”.

A denunciarlo è Angelo Riky Del Vecchio, presidente del Circolo culturale Giulio Ricci che, al suo interno, ha dato vita al gruppo di lavoro ‘Amici di Grotta Paglicci’. L’organizzazione si occupa del sito paleolitico di Rignano Garganico da oltre 30 anni e ha organizzato una serie di eventi tra cui convegni, visite guidate e il Premio Jalarde, dedicato al Brigante che viveva in grotta nell’Ottocento. 

"Proprio oggi parte la Summer School Archeologica del Parco Nazionale del Gargano che terminerà il prossimo 2 settembre. Lo scopo del progetto è quello di creare una rete tra le varie strutture museali e gli enti pubblici/privati che li gestiscono, in modo da rilanciare il turismo culturale e di settore a livello nazionale ed internazionale. Bella iniziativa, ma cozza con la realtà dei fatti”,  evidenziano gli Amici di Grotta Paglicci.

Il museo “da un anno non è gestito da nessuno – fanno notare - ed è difficile capire a chi bisogna rivolgersi per portare visitatori, turisti e scolaresche; il Comune non risponde alle richieste avanzate durante tutto l’anno dal Circolo e da altre organizzazioni culturali locali. La Grotta – prosegue Angelo Riky Del Vecchio - è in perenne abbandono ed è a rischio crollo; da decenni l’Università degli Studi di Siena ha abbandonato gli scavi anche per questo, al suo interno, però, sono ancora custoditi tesori archeologici di inestimabile valore, come sepolture paleolitiche, impronte di mano, pitture parietali, graffiti, utensili e resti di frequentazione umana ed animale che va dai 500.000 agli 11.000 anni fa”.

Esiste un finanziamento di 500mila euro per mettere in sicurezza la grotta, ma finora non è stato pubblicato alcun batto. Un altro finanziamento di un milione di euro è destinato, invece, ad ampliare l’attuale struttura museale e renderla più accessibile.

“Il Museo odierno ospita solo una piccolissima quantità dei reperti rinvenuti a Paglicci, che per incomprensibili ragioni risultano catalogati, studiati e conservati presso gli archivi/depositi del Museo Archeologico Nazionale di Manfredonia e della stessa Università degli Studi di Siena. Perché non restituirli ai legittimi proprietari, che restano i rignanesi e la comunità locale?”, è l’interrogativo del presidente del circolo culturale.

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