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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Gino Lisa, contributi statali necessari per garantire i voli: "Perché non sono stati chiesti?"

La community sollecita istituzioni e forze politiche ad attivarsi per ricorrere agli oneri di servizio pubblico

Aeroporti di Puglia esulta per “un altro anno da record”. La rete aeroportuale pugliese si lascia alle spalle un 2023 che ha fatto registrare “il miglior risultato di sempre”, come rimarca il presidente Antonio Maria Vasile. Il traffico ha sfiorato i 10 milioni di passeggeri.  

Sono stati 48.972 i passeggeri transitati per l’aeroporto Gino Lisa di Foggia, dato su cui AdP non indugia. Dall’attivazione dei voli è passato poco più di un anno (il primo risale al 30 settembre 2022). Le percentuali di riempimento e la sostenibilità dello scalo continuano a impensierire il territorio. Mondo Gino Lisa, la community guidata da Sergio Venturino, chiama a raccolta istituzioni e forze politiche.

All’esito di un approfondimento condotto con la collaborazione di Domenico Schiavo, infatti, la community è convinta che il Gino Lisa abbia tutte le carte in regola per accedere ai contributi destinati ai servizi di ‘continuità territoriale’, tesi a garantire il diritto alla mobilità dei cittadini. 

Richiama, peraltro, una circolare Enac (EAL 20), risalente al 2012 ma ancora operativa, che illustra le modalità di applicazione degli oneri di servizio pubblico. 

“L'aeroporto di Foggia veniva già citato come aeroporto destinato ad usufruire di un sostegno economico ai fini dello sviluppo sulla base dell’Art.4, commi 206 e 207 della Legge 350/2003; pertanto, nel passato, il nostro aeroporto ha già fatto ricorso a questo tipo di sostegno”, evidenzia il presidente Sergio Venturino.

I contributi in regime di continuità territoriale coprono il disavanzo della gestione delle rotte a bassa densità di traffico per garantire ai cittadini di territori svantaggiati servizi che, altrimenti, non risulterebbero convenienti per le compagnie aeree.

Imporre oneri di servizio pubblico, come spiegato sul portale di Enac, “significa rendere obbligatorio lo svolgimento di un servizio aereo secondo criteri di continuità, regolarità, capacità e tariffazione cui i vettori non si atterrebbero se tenessero unicamente conto del proprio interesse commerciale”.

Venturino ricorda come già dieci anni fa, in uno studio commissionato dalla Camera di Commercio di Foggia, allora presieduta da Fabio Porreca, e redatto dall’Università Bocconi di Milano, si evidenziava “la necessità di ricorrere alle forme di oneri di servizio pubblico in regime di continuità territoriale proprio per la fase di start up dell’aeroporto, citando non a caso il volo verso Milano Linate, operato in regime di continuità territoriale tutto l’anno”.

La citata circolare, poi, fa esplicito riferimento ai servizi di interesse economico generale e all’eventuale necessità di un sostegno finanziario, “qualora le entrate derivanti dalla fornitura del servizio non permettano di coprire i costi relativi agli obblighi di servizio pubblico”.

Mondo Gino Lisa si chiede “come mai - ad oggi - l'aeroporto di Foggia, che è rientrato nei Servizi d'Interesse Economico Generale (Sieg) nell’ambito dello sviluppo e della crescita territoriale e in virtù di collegamenti aerei già attivi, non abbia ancora partecipato formalmente a questo tipo di sostegno, così come previsto da norma e così come oggi altre regioni e altri aeroporti italiani. La nostra Regione ed in particolare la nostra provincia di Foggia si inseriscono a pieno titolo in quel territorio ‘meno favorito’ – osserva Venturino - Siamo certi e convinti che, chiedendo oggi alle stesse istituzioni e alle forze politiche di formalizzare fin da subito tutto quanto necessario per accedere ai Servizi di ‘continuità territoriale’, potremmo ottenere ed usufruire rapidamente dei necessari sostegni per le tratte aeree operanti dall'aeroporto di Foggia e per quelle che saranno attivate in futuro, essenziali per lo sviluppo economico e sociale della Capitanata e del territorio limitrofo”.

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