Il 'caro' Gargano è solo un'impressione: inflazione e qualità di servizi influiscono sul giudizio dei vacanzieri
I prezzi di lettini e ombrelloni sono gli stessi dell'anno scorso. Eppure per i turisti quest'anno il Gargano è caro. Ecco perchè
Si fa presto a dire che il Gargano è caro e che per questo la gente sceglie altre mete (quest’anno va di moda l’Albania). Le cose stanno davvero così? Sì e no. L’analisi è un po’ più articolata rispetto a quanto sbrigativamente si sta affermando in questa afosa estate e la verità sta nel mezzo: tra i lidi e i clienti.
Partiamo da un dato: il Gargano non è più caro rispetto all’anno scorso. Facendo un giro per gli stabilimenti balneari la situazione è pressoché identica a quella del 2022: per un ombrellone con due lettini si può pagare da un minimo di 10 euro a un massimo di 35 euro nei lidi più rinomati.
Chi opta per soggiorni più lunghi, invece, o non paga il servizio mare (perché approfitta della formula all inclusive di alberghi e villaggi turistici) oppure usufruisce di convenzioni grazie alle quali il prezzo giornaliero si aggira intorno ai 10-15 euro. D’altronde lo conferma anche l’Istat che aumenti degni di nota non ce ne sono stati: “nel mese di luglio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile”. Al massimo, qualche rincaro c’è stato nella settimana ‘calda’ del Ferragosto, ma “giusto qualche euro e solo per il giornaliero” precisano alcuni titolari di stabilimento.
E allora perchè quest'anno si grida al 'caro-prezzi'? Il bandolo della matassa sta nella percezione del consumatore. A spiegarcelo è l’avvocato Giuseppe Potenza, Presidente Provinciale Konsumer Foggia. “Quest’anno i turisti avvertono come cari i prezzi degli stabilimenti perché l’aumento dell’inflazione ha eroso il potere d’acquisto e, quindi, il valore che una somma aveva l’anno scorso non è lo stesso di oggi. Se poi la famiglia è numerosa e numero di lettini e ombrelloni raddoppia, la spesa diventa davvero insostenibile”.
Questo perché rispetto a prima della pandemia, i salari dei lavoratori dipendenti sono diminuiti del 7,5% e gli Italiani in generale si sono ritrovati in tasca almeno duemila euro in meno a causa dell’inflazione. Situazione che ha ampliato la fascia dei cosiddetti ‘lavoratori poveri’ e delle famiglie al di sotto della soglia di povertà. Tant’è che in quest’estate 2023 sono stati in tanti ad andare al mare nei giorni infrasettimanali (quando i prezzi sono più bassi rispetto al weekend).
Ma la percezione di un Gargano caro è anche una questione di ‘servizi e qualità’. “Sul Gargano – ci spiega Potenza – ci sono strutture che forniscono pochi servizi e questo, nella mente del consumatore, fa scattare il ragionamento del ‘è troppo caro’ rispetto a quanto offerto e a dispetto di un aumento di prezzo che oggettivamente non c’è”.
Che si debba lavorare su questo fronte, lo ammettono anche gli stessi imprenditori. “Il Gargano è un brand – ci dice Michele Giarrusso, presidente del Sib Gargano (Sindacato italiano balneari) e titolare di uno stabilimento a Vieste – e non sempre offre servizi all’altezza del nome conosciuto anche fuori dall’Italia. E non mi riferisco soltanto alle strutture turistiche. A Vieste, ad esempio, non riusciamo ad attrarre comitive di giovani. Quelli che vediamo in giro sono semplicemente i figli delle famiglie che vengono qui in vacanza. Il motivo? Non abbiamo servizi a loro dedicati, soprattutto per quanto riguarda la movida. Dobbiamo migliorare”.
Più che uno stato d’animo, il (caro) Gargano 'è tutta un'impressione'.