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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Si può sapere come sta procedendo la vendita del Don Uva?

A chiederlo al commissario Cozzoli è Massimiliano Di Fonso, che preferirebbe la vendita separata delle tre sedi di Foggia, Potenza e Bisceglie del Don Uva

Massimiliano Di Fonso torna a farsi sentire e chiede spiegazioni sulla procedura di vendita che riguarda le sedi della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, Foggia e Potenza. Per il segretario provinciale Confederale dell’Usppi di Foggia, “è urgente conoscere la verità sulla vendita” della struttura ecclesiastica, 1500 posti di lavoro e mille pazienti assistiti.

Il tempo passa, ma la preoccupazione cresce. Di qui la messa in guardia al commissario straordinario Bartolo Cozzoli: “E’ a rischio il destino dei pazienti, servizi, accreditamenti e posti di lavoro”. Essendo i pazienti ortofrenici in calo, per Di Fonso “occorre consentire ai futuri gestori di pianificare la riconversione dei servizi con la Regione Puglia prima dell'approvazione degli atti aziendali delle Asl e della presentazione del piano sanitario".

Il sindacalista fa sapere di restare in attesa della convocazione di un tavolo di confronto che l’Usppi Puglia aveva chiesto al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, unitamente al commissario Cozzoli, circa il funzionamento dei servizi accreditati ed ai flussi di finanziamento regionale, “per superare le criticità che stanno continuando ad emergere negli ultimi mesi con ricadute negative, possibili, sui livelli occupazionali e sul livello dei servizi offerti”.

Massimiliano Di Fonso non ha dubbi: “Siamo fortemente convinti che la vendita separata delle tre strutture può essere una ottima strategia per mettere nelle condizioni i tre ospedali di pianificare l'organizzazione e superare sprechi e disattenzioni aziendali, e permetterebbe alle stesse di slegarsi da un eventuale vortice fallimentare, che porterebbe al fallimento certo del Don Uva”.

Il segretario provinciale dell’Usppi prosegue: “La storia dell'Opera di Don Pasquale Uva, deve continuare ad esistere, per far si che i pazienti ricoverati continuino a ricevere le cure secondo l'idea del Fondatore, per questo chiediamo al commissario Bartolo Cozzoli di uscire allo scoperto, di dire la verità e di far sapere al più presto ai lavoratori chi sono i prossimi acquirenti dell'ente”

E poi conclude: “Per questo siamo pronti a mobilitarci, perché questa è una vertenza che deve chiudersi nel più breve tempo possibile, con delle garanzie occupazionali, vista la scadenza per la definizione del percorso di vendita. Se questo non accadrà, ci sarà un settembre di fuoco, con mobilitazione, scioperi ed iniziative estreme ma pur sempre nella legalità.

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