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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Tre Fiammelle, appalti milionari a rischio dopo l'interdittiva alla cooperativa foggiana

Consip ha chiesto al Cns di sostituire la consorziata colpita da interdittiva nell'ambito della convenzione del Servizio integrato energia per le pubbliche amministrazioni

Rischia di perdere appalti milionari la cooperativa ‘Tre Fiammelle’, destinataria di un’interdittiva antimafia spiccata il 23 febbraio dal Prefetto di Foggia, Maurizio Valiante, che il 3 marzo scorso ha nominato tre commissari per la straordinaria e temporanea gestione dell’impresa.

Il 18 maggio, Consip ha invitato il Cns, il Consorzio nazionale servizi di Bologna, a provvedere alla sostituzione della consorziata nell’ambito della convenzione per l’affidamento del Servizio integrato energia e dei servizi connessi per le Pa (edizione 4), lotto 12, che riguarda le province di Chieti, L’aquila e Pescara in Abruzzo, il Molise e le province di Foggia e Barletta-Andria-Trani in Puglia.

Pochi giorni dopo, il 23 maggio, anche la Regione Sardegna ha invitato il Cns a individuare nuove consorziate, in sostituzione della società cooperativa di produzione e lavoro, per l’esecuzione dei contratti attuativi nell’ambito della convenzione quadro tra la Regione e il Consorzio relativa al servizio di manutenzione impianti degli immobili in uso alle amministrazioni della Regione Autonoma della Sardegna rientranti nel territorio della Provincia del Sud Sardegna e della Città Metropolitana di Cagliari, stipulati successivamente all’adozione del provvedimento di interdittiva.

La cooperativa Tre Fiammelle, lo scorso 7 aprile, aveva presentato ricorso al Tar Puglia per ottenere l’iscrizione nella ‘white list’. Nel frattempo, l’11 aprile è arrivato il diniego all’iscrizione all’Anagrafe antimafia degli esecutori da parte del ministero dell’Interno.

La ditta ha chiesto l’anticipazione della camera di consiglio per il giudizio cautelare prima dell’11 luglio. L’istanza di abbreviazione dei termini è stata accolta e l’udienza è stata fissata al 27 giugno.

Da novembre, la società cooperativa, nata più di 60 anni fa, ha un nuovo Consiglio di amministrazione e la famiglia D’Alba non compare più nel board. Ma era stato Michele D’Alba, a febbraio, ad esprimere “viva sorpresa” per l’interdittiva, provvedimento che considera illegittimo, anche alla luce della denuncia dei “tentativi di estorsione subiti” da lui stesso presentata. E proprio in quell’occasione auspicava che non venissero dispersi i “traguardi conseguiti in decenni di attività che hanno prodotto sviluppo ed occupazione”. Per completezza di informazione, nel provvedimento si parla di “timidezza espositiva della denuncia” che corroborerebbe la tesi prefettizia della contiguità soggiacente agli esponenti di vertice della mafia foggiana.

L’impresa si occupa prevalentemente di lavori pulizia di immobili pubblici e privati, di sanificazione, e di manutenzione del verde pubblico. Gli appalti affidati dal Comune di Foggia – e quindi pulizia e sanificazione di immobili e scuole comunali, e verde pubblico - non subiranno ripercussioni. Lo stesso dicasi a Cerignola, Manfredonia e Torremaggiore. A San Severo, invece, il 31 maggio, superata la scadenza dei tre anni, non è stato più prorogato il contratto per il servizio di pulizia degli immobili di proprietà comunale.

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