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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Il Comune di Foggia è fuori dal piano di riequilibrio finanziario pluriennale

Lo certifica l’ultima delibera della Corte dei Conti: “Gli obiettivi del risanamento stabile e duraturo sono stati raggiunti”

Il Comune di Foggia è ufficialmente fuori dal piano di riequilibrio finanziario pluriennale, adottato con delibera consiliare a febbraio del 2013 e approvato dalla Sezione regionale della Corte dei Conti a luglio 2014.

All’esito dell’ultimo monitoraggio, la Sezione regionale di controllo della Puglia della Corte dei Conti ha certificato l’uscita dalla procedura. 

L’ente è stato in grado di rientrare in anticipo dal disavanzo, rispetto a quanto previsto dal piano di riequilibrio.

Il piano era destinato a ripianare uno squilibrio di bilancio pari a 133.795.394,75 euro.

Dal rendiconto 2021 si registrava un costante assorbimento del disavanzo di amministrazione, superiore alle aspettative.

Si attendeva solo la lieta novella, che libera le risorse dai legacci del Salva Enti e consente di programmare con maggiore serenità il futuro. Di fatto, l’uscita dal piano sblocca anche i concorsi e permette di intervenire sui tributi. 

La relazione finale della Corte dei Conti in ordine alla completa attuazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale consta di 195 pagine. La delibera rappresenta anche un riconoscimento del lavoro dei Servizi Finanziari guidati dal dirigente Carlo Dicesare.

I magistrati contabili hanno accertato il raggiungimento al 31 dicembre 2022 degli obiettivi intermedi, nonché “la completa attuazione” del piano.

La Sezione, “riservandosi ogni ulteriore verifica sul consolidamento degli effetti del recupero in occasione del controllo sul rendiconto dell’esercizio 2023, dichiara chiusa la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di durata decennale (2013/2022) del Comune di Foggia, atteso che, seppur con le criticità evidenziate, gli obiettivi del risanamento stabile e duraturo sono stati raggiunti”.

La Corte dei Conti ha formulato anche alcune raccomandazioni: ha suggerito, ad esempio, di “aumentare in misura congrua il fondo contenzioso, anche e soprattutto alla luce della controversia pendente con la curatela fallimentare della società Amica S.p.A.”, e di porre in essere “ogni azione utile a rafforzare la capacità di riscossione delle entrate, con particolare riferimento alle riscossioni in conto residui, e di recupero dell’evasione tributaria”.

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