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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Giovanni Rotondo

Ucciso Galak, il cane che accompagnava i turisti al Convento di San Pio: "Gli hanno sparato"

A denunciarlo è l'associazione animalista e ambientalista 'Stop Animal Crimes Italia'

Choc a San Giovanni Rotondo, dove Galak, il cane che accompagnava i turisti nella zona del Convento dei Cappuccini, sarebbe stato ucciso con un'arma da fuoco. La denuncia porta la firma di Stop Animal Crimes Italia. Questa mattina il movimento animalista e ambientalista ha chiesto l'intervento dei carabinieri e il sequestro dell'animale per gli accertamenti del caso, oltre all'acquisizione delle videocamere di sorveglianza, "il tutto al fine di individuare l’autore materiale del grave gesto criminale" denunciano.

L'associazione sottolinea che Galak frequentava la zona dei chioschi, delle Clarisse e che le volontarie si prendevano cura di lui e di altri randagi. Volontari che secondo 'Stop Animal Crimes' avrebbero ricevuto l'invito a far sparire il cane dall’area perchè, riportano, "dà fastidio ai turisti".

"I randagi continuano ad essere visti come un problema in molte aree del Sud e la soluzione resta spesso quella di ucciderli con veleni o armi da fuoco e per tale ragione il randagismo a cui mai nessuno in questi anni ha saputo/voluto porre rimedio efficace resta un problema sociale, politico, ambientale, sanitario e culturale che necessita di interventi immediati ed è ciò che stiamo cercando di fare. Seguiremo le indagini e faremo di tutto per far punire il responsabile di un atto così primitivo e pericoloso e invitiamo la Comunità dei Cappuccini a fornire indicazioni laddove a conoscenza.

Non si è fatto attendere il commento del sindaco Michele Crisetti, evidentemente sconcertato per l'accaduto: "Stamattina ci siamo svegliati così. Una telefonata, la notizia: Galak non c’è più. Ero incredulo. Alle sette sul posto già c’era il nostro referente al randagismo, Alberto Pietroboni, e sono stati immediatamente allertati vigili, carabinieri e il veterinario della Asl. Si fa fatica ad immaginare come mai un cane così buono, così mansueto, “il cane del pellegrino” come lo conoscevamo tutti, possa essere morto, con altissime probabilità ucciso, violentemente. Siamo in attesa dei riscontri ufficiali, ma intanto non si può non provare profonda rabbia, disprezzo, e l’immancabile dolore che un accadimento del genere porta con sé. È qualcosa di troppo meschino, inclassificabile, per cui si accerteranno le responsabilità e qualcuno dovrà pagare per quello che fatto. Ve lo garantisco, non ci fermeremo fino a che questo non accadrà. Galak non aveva colpe, e non meritava di morire. Buon ponte".

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