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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Orta Nova

Addio al canile lager di Orta Nova: dopo 12 anni dal primo sequestro, si svuotano le gabbie

I 75 trovatelli ospitati nella struttura trasferiti con la massima urgenza ad Apricena

Le precarie condizioni igienico sanitarie del canile comunale di Orta Nova erano acclarate da oltre un decennio, ma ora, con estrema urgenza, è stato disposto il trasferimento dei 75 trovatelli ospitati in una struttura privata ad Apricena.

È il canile rifugio L’Ancora ad accoglierli. Sono “bisognosi di cure”, come si legge nelle carte relative all’affidamento del servizio di trasporto, dove si rimarca la necessità di effettuare lo spostamento nel minor tempo possibile “viste le condizioni precarie degli animali e dei luoghi, che si protraggono da tempo”.

L’estensore, il responsabile del Settore Lavori Pubblici, ingegner Rocco Alessandro Colangelo, che gestisce il canile comunale sulla scorta di una delibera di dicembre, aveva già provveduto a segnalare alla commissione straordinaria, tramite comunicazioni interne, le condizioni igienico sanitarie precarie del canile che non permettevano “una gestione dignitosa degli animali”.

Per inciso, dal 2009 il Comune di Orta Nova attendeva che fosse l’Unione dei Cinque Reali Siti a occuparsi del servizio di prevenzione del randagismo e di gestione del canile municipale, nel rispetto delle linee programmatiche, ma non è mai stato preso in carico.

Già a maggio del 2011 il canile municipale era stato sottoposto a sequestro dai Nas di Foggia e l’Asl aveva revocato il nulla osta sanitario per inadeguatezza della struttura. All’epoca c’erano 80 cani e il sequestro, che stabiliva il loro affidamento fiduciario al sindaco insieme a tutta la struttura, imponeva il divieto di introdurne altri.

Quattro anni dopo, l’Asl ha segnalato il mancato adeguamento della struttura e a febbraio del 2016 i Carabinieri del Comando provinciale di Foggia, dopo un blitz, hanno certificato che la struttura non era idonea, in quanto non rispettava i requisiti previsti dalla legge, alla stregua di un canile abusivo. È scattato un altro sequestro.

Le risultanze dell’ispezione e il sopralluogo dell’allora parlamentare M5S Paolo Bernini lo descrivevano come un canile lager. Il dossier riferiva di carcasse di topi, sacchi di cibo esposti alle intemperie e tetti di amianto.

Un anno fa, l’Asl in una nota ribadiva la necessità di chiudere la struttura priva dei requisiti igienico sanitari previsti dalla legge.

Da ultimo, è stata proprio l’Asl a forzare la mano e il 9 novembre scorso ha chiesto al Comune di provvedere alla realizzazione di un canile sanitario o a convenzionarsi con strutture presenti sul territorio con la massima urgenza. In caso contrario, il Servizio Veterinario non avrebbe potuto eseguire gli interventi di competenza.

La Giunta comunale in carica prima dello scioglimento intervenuto per le dimissioni del sindaco Domenico Lasorsa, ma che sarebbe sopraggiunto comunque per infiltrazioni mafiose, a maggio aveva approvato il progetto esecutivo per la realizzazione del nuovo canile comunale. A giugno sono stati affidati i lavori per un importo complessivo di 189mila euro.

La patata bollente del canile è passata alla commissione straordinaria composta da Maria Rita Iaculli, Angelo Caccavone e Francesco Fasano. Un altro blitz era nell’aria. Ora il canile si svuota, e con la massima urgenza, dopo 12 anni dal primo sequestro.

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