Droga in carcere, parenti di detenuti sorprese prima di un colloquio: nascondevano hashish e marijuana nelle parti intime
Protagoniste due donne, la madre di un detenuto e la coniuge di un altro ristretto, entrambe autorizzate ai colloqui con i propri congiunti. Sono state segnalate al momento dell'accesso nella struttura dalle unità cinofile della polizia penitenziaria
Ennesimo tentativo di introdurre sostanze stupefacenti nel carcere di Foggia. Protagoniste due donne, la madre di un detenuto e la coniuge di un altro ristretto, entrambe autorizzate ai colloqui con i propri congiunti. Sono state segnalate al momento dell'accesso nella struttura dalle unità cinofile della polizia penitenziaria, impiegate in un servizio di prevenzione e repressione finalizzato proprio a impedire l'introduzione di droga in carcere.
"Le due donne, sottoposte a perquisizione personale dalle operatrici della Penitenziaria, sono state sorprese con un ingente quantitativo di hashish e marijuana, minuziosamente celato nelle parti intime. All'esito delle procedure di rito sono state deferite all'Autorità giudiziaria competente", spiega Gennaro Ricci, Delegato Regionale di Cgil Fp Puglia Polizia penitenziaria.
"Un plauso alle donne e agli uomini della polizia penitenziaria del Reparto di Foggia per il risultato conseguito in condizioni operative di vera emergenza, con una carenza organica di oltre 50 unità e turni di servizio giornaliero che il più delle volte superano le dodici ore", conclude Ricci.