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Cronaca

Il Consiglio di Stato dà torto alla Prefettura: assicuratore foggiano vittima di intimidazioni può armarsi

Soddisfatto l'avvocato Pierpaolo Fischetti: "Un nuovo e diverso segnale in materia della difesa personale del cittadino e del diritto di armarsi, in questi tempi di riforma della disciplina della legittima difesa"

Il Consiglio di Stato dà torto alla Prefettura di Foggia, che negli ultimi mesi ha optato per una “stretta” decisa dal Palazzo del Governo in materia di armi e rinnovi delle autorizzazioni al porto di pistola per difesa personale, rispedendo ai mittenti gran parte delle richieste pervenute.

Nel caso specifico, la decisione della Sezione Terza del Consiglio di Stato, supremo organo giurisdizionale amministrativo, con sentenza pubblicata ieri, 23 maggio (procedimento n. 2410/2017 R.P.C.), conferisce una pronuncia definitiva sull’argomento, dando sonoramente torto alla Prefettura di Foggia, che negli ultimi tempi ha adottato decisioni negative al riguardo, trincerandosi dietro l’assunto secondo il quale nelle istruttorie espletate non si “…evidenzierebbero particolari situazioni da cui si possano dedurre in capo all’interessato effettive e reali esigenze di tutela personale e quindi l’attuale bisogno di andare armato…”. 

“Dopo aver incamerato una prima decisione in merito a noi favorevole dal TAR Puglia – Bari, Sezione II, laddove si riteneva illegittimo il diniego decretato dalla Prefettura di Foggia contro il rinnovo all’autorizzazione per il porto di pistola del mio assistito (un assicuratore foggiano, in passato vittima di intimidazioni, ndr), ritenendo pertanto sussistenti le condizioni di dimostrato bisogno, così come disposto dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, la Prefettura di Foggia ha ostinatamente impugnato detta sentenza trascinando il Ministero dell’Interno in un giudizio che si è rilavato infondato e pretestuoso”, spiega l’avvocato Pierpaolo Fischetti del Foto di Foggia, orgoglioso del risultato ottenuto.

“Di più. La Prefettura di Foggia ha ritenuto di discostarsi dal parere positivo della Questura di Foggia, a contenuto univoco, non dando di tale decisione una motivazione specifica e pregnante. E dunque l’organo di Governo ha formulato giudizi basati su tipologie astratte, ignorando considerazioni in concreto eccepite puntualmente, le quali avrebbero disvelato la loro rilevanza con un approfondimento maggiore e diverso di quello evidenziato dal diniego in questione”. Un nuovo e diverso segnale in materia della difesa personale del cittadino e del diritto di armarsi, in questi tempi di riforma della disciplina della legittima difesa e degli strascichi polemici alimentatisi.

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