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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Violenze in cella e pestaggi su detenuti: scarcerati sei agenti di polizia penitenziaria

La decisione del Tribunale della Libertà di Bari. L'avvocato Gaudiano: “La vicenda presenta ancora molti aspetti dubbi, sui quali sono certo che potrà essere fatta chiarezza nelle più opportune sedi giudiziarie"

Il Tribunale del Riesame di Bari (Mastrorilli presidente, Schiraldi e Romanelli giudici) ha rimesso in libertà sei agenti di polizia penitenziaria, tra i dieci coinvolti recentemente nell’indagine dei carabinieri che ha svelato una serie di condotte violente e pestaggi avvenuti all’interno del carcere di Foggia, in danno di almeno due detenuti (qui la vicenda).

Gravi le accuse mosse contro gli agenti: si va dal reato di tortura, all'abuso d'ufficio, abuso di autorità contro arrestati o detenuti, omissione di atti d'ufficio, danneggiamento, concussione, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri. 

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In parziale accoglimento delle proposte di riesame dell’ordinanza coercitiva emessa nel marzo scorso dal gip del Tribunale di Foggia, il Riesame ha stabilito la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con quella interdittiva della sospensione da pubblico ufficio o servizio per sei indagati.

Si tratta di Vincenzo Piccirillo, classe 1971 di Stornara (difeso dagli avvocati Matteo Perchinunno e Michele Di Gaetano), Massimo Folliero, classe 1972 di Lucera, Flenisio Casiere, classe 1986 residente a Lucera, Pasquale D'Errico, classe 1996 residente a Lucera e Raffaele Coccia, classe 1986 di Lucera (difesi dall’avvocato Pio Gaudiano). A questi, si aggiunge Giuseppe Toziano, classe 1998 residente a Lucera (difeso dagli avvocati Pio Gaudiano e Angelo Gaggiano).

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“I provvedimenti giudiziari non si commentano: si accettano o, se non condivisi, si impugnano. Nei gravami sono stati sollevati molteplici profili di criticità in merito alle imputazioni e alle esigenze cautelari, alcuni dei quali (non sappiamo ancora quali, non essendo state ancora depositate le motivazioni) condivise dal Tribunale della Libertà”, spiega l’avvocato Pio Gaudiano a FoggiaToday.

“La vicenda presenta ancora molti aspetti dubbi, sui quali sono certo che potrà essere fatta chiarezza nelle più opportune sedi giudiziarie. Parliamo di soggetti che si sono trovati nel calderone al terzo giorno di lavoro, oppure di altri che, trovandosi da anni nel corpo di polizia penitenziaria, sino al mese prima del fatto hanno riportato riconoscimenti di elogio e si sono spesi in prima persona per salvare detenuti in pericolo”.

“Personalità – aggiunge il legale - che riteniamo incompatibili con quelle dei ‘torturatori’, così come sono stati dipinti nelle scorse settimane, ragione per la quale, come dicevo,  avremo cura e maniera di fare chiarezza con gli strumenti di giustizia”, conclude.

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