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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Polizia senza mezzi, divise e con organico fermo al 1989: "Che sicurezza possiamo garantire?"

Le richieste 'necessarie' del Sap: legittimo rinnovo del contratto di lavoro e sblocco del turn over, dotazioni logistiche e di equipaggiamento degli agenti (automobili, divise), formazione continua degli operatori di polizia

“Festeggiamo il 'non compleanno' del rinnovo dei contratti”. E' questo l'incipit della lettera che Gianni Tonelli, segretario generale del SAP, Sindacato Autonomo di Polizia, ha inviato al Ministro Madia a un anno esatto dalla sentenza della Corte Costituzionale circa l'illegittimità del blocco dei contratti (era il 29 luglio del 2015 quando venne pubblicata in Gazzetta Ufficiale) e che la segreteria provinciale del sindacato ha consegnato al Prefetto di Foggia, Maria Tirone, per l'invio al Ministro.

“Il contratto nazionale è un elemento centrale di equità sociale redistributiva alla base dell'intero sistema. Ogni lavoratore ha il diritto a una retribuzione sufficiente e proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto, nonché alla dignità professionale” continuano. Sebbene, infatti, la sentenza parli chiaro, l’esecutivo non ha ancora messo in moto la macchina burocratica né sembra intenzionato a farlo, almeno per il momento. “Anzi – aggiunge il Sap – il Ministro Madia, in un recente incontro con alcuni sindacati, ha sostenuto che il rinnovo dei contratti pubblici si terrà se ci sarà più sviluppo e maggiore crescita economica”.

“Questo, oltre a sconfessare la sentenza della Corte Costituzionale, è un modo per continuare a fare melina prendendo in giro i dipendenti pubblici, primi tra tutti quelli del Comparto sicurezza (oltre 300mila), i cui sindacati di riferimento non sono stati neppure invitati a sedere al tavolo delle trattative. Il pilastro di ogni ordinamento democratico deve essere la sicurezza, vista anche la minaccia incombente del terrorismo. Non si può, dunque, lesinare sulla sicurezza interna poiché rappresenta il presupposto per lo sviluppo e la crescita di ogni Nazione” continua Tonelli.

POLIZIA ORMAI ALLO STREMO: A FOGGIA SCATTA LA PROTESTA

Allo stato dell'arte, dunque, nessun contratto di lavoro è stato rinnovato, nessuna trattativa è stata ancora instaurata e il Governo continua a perpetrare la sua condotta di illegittimità nei confronti degli uomini e donne delle Forze dell'Ordine, “con un atteggiamento - continuano il Sap - sfacciatamente al di sopra delle regole e del buon senso, che calpesta la dignità di migliaia di professionisti della sicurezza”. Legittimo rinnovo del contratto di lavoro e sblocco del turn over, in aggiunta alle dotazioni logistiche e di equipaggiamento degli agenti (automobili, divise), nonché la formazione degli operatori di polizia: è questo che chiede il Sap.

Perché oltre alla mancanza di un contratto nazionale, gli agenti sono costretti a lavorare in condizioni di estremo disagio: automobili rotte e vecchie, giubbotti anti proiettile scaduti o non idonei alla protezione delle armi 'pesanti' quali i kalashnikov. A Foggia, ad esempio, negli uffici di polizia, “la situazione è al collasso” dichiara la segreteria provinciale cittadina. Stesso discorso vale per le divise: “Non ne mandano più'”, continuano. Ma le richieste di sostituzione di capi rotti o logori e nuove autovetture, finora, sono rimaste lettera morta.

Non possiamo, anche qui, non ribadire la grave carenza degli organici delle forze di Polizia della nostra provincia, che speriamo possa spingere il Ministero a correre ai ripari e a rinforzare gli organici della questura e dei commissariati di Capitanata, oltre che dei distaccamenti della Polizia Stradale: “In Questura, con la pianta organica ferma al 1989, siamo scesi a 350 unità (tra personale ordinario, operatori tecnici e personale della Giudiziaria del Tribunale di Foggia) dalle 400 di due anni fa, che erano già insufficienti”.

Le 50 unità venute meno sono dovute a pensionamenti e trasferimenti in altre sedi. Va aggiunto che anche l’età media si sta innalzando sempre più a Foggia, oggi siamo a quasi 50 anni. L’insufficienza cronica di personale ha portato Foggia a diventare esempio negativo nel panorama nazionale. Quanto ai mezzi a disposizione per i servizi ordinari e straordinari, la solita carenza viene appesantita anche dalle necessarie riparazioni di routine che, in attesa dei fondi necessari, tengono le auto da riparare ferme anche uno o due mesi ogni volta. Per dare una sterzata positiva ad una situazione del genere, è indispensabile ottenere subito almeno 50 agenti da destinare alla squadra mobile, alle volanti e alla polizia giudiziaria dei commissariati per potenziare gli apparati investigativi.

Ma serve anche dotare questura e commissariati di Capitanata almeno di un’altra decina di auto con i simboli classici della Polizia di Stato. Più volte è stato annunciato il potenziamento della squadra mobile anche da autorevoli esponenti istituzionali ma non è mai avvenuto. “Alla squadra mobile siamo una sessantina, con alcune squadre che si occupano di realtà ‘calde’ come il Gargano e Cerignola, senza dimenticare l’importante emergenza anche su San Severo. Nei commissariati di Cerignola, San Severo e Manfredonia ci sono, forse,  50 agenti, a Lucera 30 agenti”:

Si tratta di personale che, tenendo conto di riposi e quant’altro, si alterna nei quattro turni. C’è poco personale che si occupa di indagini, cosa importantissima. Spesso si fa fatica a mettere una volante per ogni turno proprio per la carenza degli organici. E c’è anche la stessa drammatica situazione alla polizia stradale di Capitanata. Al comando provinciale della Polstrada di Foggia ci sono 40 unità, 30 alla sottosezione autostradale, 18 al distaccamento di Cerignola, 16 al distaccamento di san Severo e 14 al distaccamento di Vieste.

“Non sappiamo  come facciano ad assicurare con questi organici l’ottimo servizio che i colleghi della Polstrada svolgono quotidianamente in tutta la provincia di Foggia. Se come Sindacato di Polizia protestiamo è nel nostro interesse ma anche e soprattutto in quello dei cittadini. Chiediamo di essere messi in condizione di rispondere al meglio, e non sempre in emergenza, alle sacrosante richieste di sicurezza che salgono dalle popolazioni di Capitanata”.

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