rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Colasanto rimbrotta l'antimafia sociale foggiana: "È spaccata, prevalgono protagonismo e politicismi"

Lo scrittore foggiano, autore di 'Favugne', è stato premiato ieri sera, a Firenze, dall'Osservatorio Mediterraneo Criminalità Organizzata e Mafia. Ma nella sua città è 'una voce fuori dal coro'

Il volume ‘Favugne – storie di mafia foggiana’ del foggiano Antonio Colasanto si aggiudica il premio ‘Libro scomodo 2023’ dell’Omcom - Osservatorio Mediterraneo Criminalità Organizzata e Mafia, organismo creato nel 2013 dalla Fondazione Caponnetto insieme alla Fondazione Mediterraneo e che redige i report sulle infiltrazioni criminali. La premiazione è avvenuta ieri sera, a Firenze, nei locali della fondazione.

Il premio è stato consegnato dalle mani di Giuseppe Antoci e Salvatore Calleri, rispettivamente presidente ad honorem e presidente della Fondazione Caponnetto. All’evento ha partecipato anche Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia che ha definito la mafia foggiana come la principale emergenza sulla scrivania di Stato.

La soddisfazione di Colasanto, però, mi mescola all’amarezza di sentirsi una ‘voce fuori dal coro’ nel suo territorio: "In questi mesi, dopo la pubblicazione del mio libro, ho avuto modo di conoscere da vicino l'antimafia sociale foggiana. Mi è apparso dinanzi un mondo completamente spaccato a metà, dove il protagonismo mediatico e i politicismi prevalgono sulle finalità statutarie”, spiega Colasanto.

“Mi sono sentito completamente ignorato e isolato dal sistema, come se la mia voce non fosse degna di considerazione. Una indifferenza che non collima con quello che è successo in altri panorami extracittadini. “In questo deserto silenzioso, gli unici ad avermi dimostrato vicinanza sono Antonio De Sabato, ex candidato sindaco e prossimo alla nomina a consigliere comunale, e l'associazione ‘Giovanni Panunzio’”, aggiunge.

“Credo sia arrivata l'ora di costruire un'antimafia sociale che sia in grado di coinvolgere più voci in un'ottica di pluralismo delle idee e che sia in grado di ‘nazionalizzare’ una fenomenologia storicamente ignorata”, aggiunge. Per questo, ha proposto al presidente Antoci di raggiungere al più presto Foggia, “per dare un segno tangibile di questo cambiamento. E' l'ora di fondare un'antimafia sociale che non si perda nella retorica delle vittime ma punti all'attacco diretto avverso i carnefici: è l'ora di costruire gli Stati generali dell'antimafia foggiana”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Colasanto rimbrotta l'antimafia sociale foggiana: "È spaccata, prevalgono protagonismo e politicismi"

FoggiaToday è in caricamento