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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Manfredonia

Niente da fare per il ‘Guarda che Luna’: altro stop del Consiglio di Stato

Respinto il ricorso. Anche i giudici di ultima istanza fermano il rimontaggio

L’ultimo atto del tiremmolla sul ‘Guarda che Luna’ è un’ordinanza che non consente ai Romito di ripristinare il ristorante in località Acqua di Cristo.

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Bar Centrale S.a.s. di Francesco Romito e C., contro l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale e nei confronti del Comune di Manfredonia, per la riforma dell’ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, pubblicata il 7 luglio scorso, che aveva a sua volta respinto la domanda cautelare di annullamento della decadenza della concessione demaniale marittima con contestuale obbligo di riconsegnare l’area.

La società aveva riconsegnato le aree a maggio e aveva provveduto allo smontaggio delle strutture, ma contava di rimontarle per la stagione estiva. Niente da fare.

Il provvedimento di decadenza si fonda sulla constatazione dei luoghi del 16 dicembre 2022, osservano i giudici amministrati, e “la società appellante non ha sostanzialmente negato l’esistenza delle opere”, vale a dire “strutture in acciaio di supporto al sovrastante bar-ristorante, in parte imbullonate e in parte saldate tra loro, non tutte rappresentate puntualmente negli atti d'ufficio; impianti idrico-fognanti nell'area adibita a laboratorio, cucina e servizi igienici risultavano conglobati in un massetto cementizio; un elemento cementizio, gettato in opera, a forma parallelepipeda, nel cui volume risultano allocati alcuni impianti sia elettrici che idrici; tramezzi in cartongesso, rivestiti da un lato con piastrelle ceramiche e dall'altra con materiale ligneo”.

Il Consiglio di Stato, peraltro, ha eccepito come non possa “ritenersi facilmente amovibile una struttura che necessita di 49 giorni per il rimontaggio”. In conclusione, ha constatato, poi, come non fosse più attuale il periculum in mora, posto alla base del decreto presidenziale “in considerazione della imminente fine della stagione balneare, il cui svolgimento dovrà essere completato, fermo restando che lo smontaggio della struttura dovrà comunque intervenire entro il 30 settembre”.

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