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Cronaca Torremaggiore

16 decessi in un hospice del Foggiano: parenti "caduti dalle nuvole", sospetti su un infermiere

Indagini in corso nell'hospice di Torremaggiore. La Procura di Foggia indaga per omicidio volontario

C’è rabbia, dolore e sconcerto a Torremaggiore all’indomani della notizia delle morti sospette di sedici pazienti ospiti dell’Hospice locale, per i quali la Procura di Foggia, che indaga per omicidio volontario, ha disposto la riesumazione delle salme, perlopiù anziani e malati oncologici.

I decessi sono avvenuti nell’arco di quattro mesi, da novembre dello scorso anno a febbraio.

Sembrerebbe che i parenti delle vittime non avessero mai sospettato nulla, né avessero mai notato alcuna anomalia. "Sono caduti dalle nuvole" ha riferito all'Agi l'avvocato di alcuni familiari delle vittime. L'alert sarebbe stato lanciato attraverso un esposto anonimo. L'ipotesi, tutta da provare, è una forma di eutanasia mascherata da cura del dolore.

I sospetti sarebbero caduti su un infermiere del posto di mezza età in servizio presso la struttura sanitaria, che nel periodo in cui si sono verificate le morti sospette, avrebbe agito da ‘angelo della morte’ attraverso la somministrazione impropria di farmaci appartenenti alla categoria delle benzodiazepine. Si tratterebbe di un potente sedativo utilizzato soprattutto sui malati terminali per ridurre ansia ed indurre sonnolenza.

E' partita ieri 26 aprile l'attività di disseppellimento delle prime cinque salme. Gli esami tossicologici sui tessuti e quelli autoptici presso il Masselli Mascia di San Severo, verranno eseguiti nei prossimi giorni secondo un programma già elaborato dalla Procura. L'individuazione delle salme da sottoporre agli accertamenti è avvenuta anche in base all'analisi di cartelle cliniche. Accertamenti che, lo ricordiamo, si concluderanno nel giro di un paio di settimane. Tuttavia, bisogna attendere i tempi tecnici per la deposizione delle relazioni da parte dei medici legali (tra 60 e 90 giorni).

I consulenti sono chiamati ad accertare se nei campioni biologici prelevati vi sia la presenza del farmaco e di suoi metaboliti e ad evidenziare, laddove sarà possibile, la concentrazione sul campione biologico prelevato. I consulenti dovranno indicare le ragioni medico-scientifiche, l'epoca, le cause e i mezzi che hanno provocato la morte dei sedici pazienti.

Le indagini sono delegate al comando provinciale dei Carabinieri e sono in corso al fine di verificare la fondatezza o meno dell'ipotesi di reato e le eventuali responsabilità. Dall'ufficio dei rapporti con gli organi di informazione della Procura della Repubblica di Foggia, fanno sapere che nell'attuale stadio del procedimento penale - che pende nella fase delle indagini preliminari - non è possibile rilasciare informazioni circa le ipotesi investigative

Ieri sul caso è intervenuta l’Asl di Foggia: “Questa azienda ha in corso tutte le procedure utili alla salvaguardia di pazienti e dipendenti. Siamo fiduciosi nell’operato della magistratura alla quale, come di consueto, abbiamo offerto ed offriamo la più completa disponibilità, anche al fine della ricerca della verità per il bene della collettività e delle famiglie coinvolte nel caso”.

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