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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Villaggio Artigiani / Via delle Casermette

Foggia il carcere peggiore di Puglia per sovraffollamento, Mastrulli (Co.S.P.): "Basta passerelle di politici, vogliamo certezze"

L'appello di Domenico Mastrulli: "Non è possibile andare avanti con la vigilanza dinamica e le celle aperte: i detenuti sono fuori controllo, 60/100 galeotti che circolano liberi fuori dalle celle contro un solo agente disarmato"

"Ci risiamo, come ogni anno di  grazia che si racconti, i nostri Politici,  tra il 14 e il 16 agosto, ci faranno assistere alle loro solite passerelle nelle prigioni Italiane dove purtroppo a farla da padrone è il sovraffollamento detentivo ai limiti storici".

A parlare è Domenico Mastrulli del Cosp, che precisa: "Sono oltre 61.000 i detenuti di cui il 44% cittadini stranieri stipati nelle oltre 196 carceri d’Italia gestite da un Ministro della Giustizia distratto rispetto ai problemi delle carceri e dei suoi tutori dell’Ordine, ma anche da tutto quello che accade a danno di chi onestamente lavora in quelle prigioni e gestisce una intolleranza razziale sempre più agguerrita e aggressiva contro gli Operatori della Sicurezza nazionale".

La nota del Cosp snocciola quindi le criticità: "Dall'inizio dell'anno sono stati oltre 800suicidi sventati nelle prigioni, mentre 7 sono le evasioni consumate e 15 quelle tentate. Ancora si contano circa 2.800 poliziotti aggrediti molti di questi con anni permanenti o riformati dalle Commissioni Mediche Ospedaliere Militari".

"I compiti e la vigilanza per Poliziotti Penitenziari sono quadruplicati tanto che un solo poliziotto arriva a gestirsi anche oltre 200 detenuti e siamo disarmati nelle prigioni a differenza dei rivoltosi o degli aggressori, armati di strumenti che si ricavano da quello che nel carcere da regolamento è autorizzato (vedi lamette, lattine e manici di scopa utilizzati come armi improprie). Le Regioni più sovraffollate d’Italia sono Puglia, Sicilia, Lombardia, Piemonte, Campania e Valle D'Aosta. 

"In Puglia tra i peggiori istituti sovraffollati, risulta quello di Foggia, con oltre 600 detenuti contro una capienza di 320 posti letto, a seguire Bari, Taranto e Lecce", si legge nella nota stampa. "Qualcuno, nella giornata del 15 agosto, nella consueta diretta TV con il Ministro dell’Interno sulla sicurezza nazionale farà figurare l’eccellenza dell’amministrazione penitenziaria e forse, dico forse,  in quella sede sarà cosi, ma nelle restanti 195 sedi il personale è gravemente carente, il sovraffollamento è lesivo per chi lo gestisce e ne vigila". 

Di qui le richieste: "Abbiamo necessità di un Ministro della Giustizia che si impegni seriamente e concretamente con il carcere e i suoi problemi; abbiamo necessità che le funzioni degli attuali provveditori regionali dell’amministrazione penitenziaria siano commissariate ed affidate ai Prefetti delle province ai sensi legge 121/1980 e che il personale dei Dipartimenti PRAP, UEPE, Tribunali, Scorte e di chi continua ad operare nei palazzi di giustizia siano senza ulteriore indugio dislocati nelle  prigioni e non dietro le scrivanie, dove potrebbero ben stare i civili. Ogni giorno, dalle 7 alle 14 unità, degli agenti vengono malmenati e dileggiati!"

Mastrulli continnua: "Non è più possibile andare avanti con la vigilanza dinamica e le celle aperte: i detenuti sono fuori controllo, 60/100 galeotti che circolano liberi fuori dalle celle in un unico corridoio contro un solo agente e anche disarmato. La promessa della pistola taser è stata un’altra menzogna e solo polvere negli occhi di chi rischia la vita in Carcere. Serve la politica della certezza della pena, della garanzia processuale e della giustizia veloce,  ma servono anche maggiori risorse  umane e tecnologiche, eliminaizone delle scorte a Politici, Dirigenti e Funzionari dell’amministrazione Penitenziaria. Insomma serve una politica di rigore e di certezze e non solo di promesse campate in aria"

"Il Comparto Sicurezza, con oltre 400mila operatori del settore tra cui la Polizia penitenziaria, è senza CCNL da oltre 200 giorni, senza un nuovo Riordino delle carriere aperto alla “Base”,s enza uniformi e divise, mezzi obsoleti, caserme fatiscenti e a pagamento oneri, mense da terzo mondo, non vengono pagati straordinari effettuati dall’inizio dell’anno 2019 e le missioni sono ferme contabilmente all’anno 2018. Insomma, una catastrofe dove Ministro e  Capo Dipartimento sembrano girare la testa dall’altro versante. Il FESI 2018 non è stato ancora liquidato e forse non lo sarà neanche per fine anno 2019,una distorsione degli accordi ed una violazione del diritto Costituzionale del lavoro prestato ma senza renumerazione economica per oltre 34.000 unità del Corpo sotto l’indifferenza amministrativa del DAP e dei PRAP d’Italia".

"Di contropeso, aumentano i provvedimenti disciplinari  e penali contro gli agenti del 20%, il giudizio annuo falcia nettamente la realtà degli operatori e ne abbassa la crescita professionale, le sanzioni sono aumentate e le Commissioni di disciplina Regionali contro gli Agenti non rispettano I termini perentori della durata del processo disciplinare colpendo i destinatari del procedimento, anche se quei procedimenti hanno una durata di due, tre, quattro e cinque anni con sentenze di condanna invece di archiviazioni per termini perentori come richiesto innumerevoli volte dalla Difesa". Le visite parlamentari - chiosa Mastrulli - devono servire a fare piena luce su tutto e su tutti anche sul personale, dirigenti e funzionari denunciando al parlamento le angherie che subiscono i Lavoratori della Sicurezza tutti i giorni".

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