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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cerignola

La mafia degli affari di Cerignola: "Subdolamente infiltrata nei più importanti segmenti economici"

La fotografia della criminalità nel basso Tavoliere emersa dalle pagine della Relazione della Direzione investigativa antimafia inviata al Parlamento e relativa al secondo semestre del 2021

Nel Basso Tavoliere il ruolo dominante ed indiscusso nel controllo del territorio spetta sicuramente alla malavita cerignolana che grazie al suo modus operandi sempre più complesso e sofisticato si è subdolamente infiltrata e mimetizzata nei più importanti segmenti economico-finanziari.

La straordinaria capacità di mutare e di rigenerarsi in modo strutturato dando così continuità alle attività ed ai traffici illeciti le ha consentito di affermarsi non solo nel quadro provinciale ma su tutto il territorio nazionale e in alcune occasioni persino di superare i confini italiani. Nell’intera area dei cinque reali siti continua a registrarsi un tessuto criminale fortemente caratterizzato dall’egemonia del gruppo Gaeta di Orta Nova, strettamente legato anche da vincoli parentali alla famiglia foggiana dei Moretti così come emerge dall’operazione “Fortino” conclusa dai Carabinieri il 20 dicembre 2021 “che trova la sua genesi nelle operazioni investigative espletate nell’ambito del procedimento penale…” connesso con l’operazione denominata “Jolly” (2020).

L’indagine ha evidenziato le strategie delittuose seguite dal clan Gaeta nell’illecito settore degli stupefacenti svelando un circuito criminale dedito allo spaccio in San Severo (FG) che aveva nella città di Orta Nova il proprio canale di approvvigionamento. Tra gli indagati figurano due elementi legati per vincoli di parentela ad un boss ucciso in un agguato mafioso a San Severo il 24 maggio 2017 e altri due soggetti esponenti della criminalità del Basso Tavoliere. Proprio i traffici di droga appaiono una costante per gli interessi criminali del gruppo che nello specifico settore ha palesemente dimostrato anche una certa capacità di reimpiego dei cospicui proventi illeciti. Al riguardo è del 27 settembre 2021 l’esecuzione da parte della Dia di un decreto di sequestro di un conto corrente bancario con saldo attivo di oltre 24 mila e 500 euro nei confronti di un pluripregiudicato la cui “proattiva” partecipazione all’associazione finalizzata al narcotraffico lo colloca nell’ambito di rapporti consolidati e continuativi con il sodalizio Gaeta.

Il provvedimento che integra il sequestro del patrimonio immobiliare ed aziendale del predetto del valore complessivo di oltre 2 milioni e 500 mila euro operato nell’aprile 2021 scaturisce dalla proposta di applicazione di misura di prevenzione formulata dalla Dia in forma congiunta con la Procura di Bari nel novembre del 2020. Sempre riguardo all’area geografica dei cinque reali siti il sodalizio dei Masciave’ stanziato da oltre un ventennio nella cittadina di Stornara risentirebbe dell’influenza della criminalità organizzata cerignolana che utilizzerebbe quel territorio come base logistica per le proprie attività illecite. Affermandosi quale mafia degli affari la malavita cerignolana rappresenta l’unica realtà capace di non subire ripercussioni sotto l’aspetto degli equilibri interni a fronte dei riassetti e le fibrillazioni in atto nelle vicine aree. Le ingenti disponibilità di mezzi e risorse economiche hanno consentito al gotha di quell’organizzazione mafiosa i cui più alti rappresentanti si individuano nei vertici del clan Piarulli una progressiva azione di espansione economica “occupando” aree delle province di Foggia e della Bat attraverso l’infiltrazione nel tessuto economico di quei territori resa possibile da un efficace sistema di reimpiego e schermatura dei proventi illeciti.

L’area di Cerignola si conferma epicentro per quella parte della criminalità comune legata alle azioni predatorie che ruotano intorno alle rapine ai tir ed ai furti di autovetture e mezzi pesanti. Tale tipo di criminalità è caratterizzata da proprie specifiche connotazioni che la qualificano anche su scala nazionale e che si possono riassumere nel pendolarismo, in una spiccata efferatezza, nonché nella specializzazione e mutevolezza degli assetti con riferimento alla capacità di integrarsi secondo le contingenti esigenze operative. Lo stesso dinamismo si riscontra anche nel settore delle armi e degli stupefacenti, in cui la città di Cerignola si conferma snodo cruciale per l’intera Regione anche grazie alla capacità di disporre di più canali di approvvigionamento. 

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