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Cronaca

LETTERE | Un amico a Biagini: “Manchi a una città orfana di punti di riferimento”

Il consigliere comunale di AN fu ammazzato a colpi di pistola in un agguato avvenuto nel suo circolo privato "Riva destra", di viale Di Vittorio 111, il 25 ottobre del 2004

Sono passati otto anni dalla tua tragica scomparsa. Otto lunghi anni dove hai lasciato un vuoto enorme in chi ha avuto la fortuna di conoscerti. Un vuoto incolmabile dal punto di vista umano e politico. Dopo otto anni il tuo ricordo assume per me sempre un maggior valore. Non dobbiamo con il passare degli anni dimenticare il tuo sacrificio per questa città. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare il tuo impegno attivo verso la nostra Foggia, che non deve e non può dimenticarti. Non può e non deve dimenticare, che un consigliere comunale è stato assassinato da una mano criminale. Non lo dimentichi chi governa e governerà negli anni questa città, perché deve portare avanti il ricordo di un uomo onesto.

Foggia: una città che amavi in maniera viscerale, dimostrandolo pienamente come Presidente della Circoscrizione. Interpretando quel ruolo sei stato per me, ragazzino quasi ventenne allora, un esempio. Sempre al servizio dei cittadini, sempre dinamico, mille idee, mille iniziative. Eri un politico di strada, sempre tra la gente e sempre al servizio dei più deboli. E' questo che più ci manca. E' questo che più manca a questa città. Non hai mai avuto paura di esporti in prima persona, la tua porta era sempre aperta.

Eri così e l'ho scoperto sin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti. Eravamo in un pullman per andare ad una manifestazione in quel di Bari, dove il tuo straordinario circolo 'Riva Destra' doveva ricevere un riconoscimento come uno dei circoli più attivi di Alleanza Nazionale. Un rapporto che si è rafforzato con gli anni, fino alla mattina di quel tragico giorno, nel quale ci incontrammo in Consiglio Comunale.

Un intervento sull'associazionismo (realtà alla quale sei sempre stato vicino) e poi sulla sicurezza e sulla legalità. Ricordi che non vanno via dalla mia mente, come non va via quel tuo sguardo che quella mattina si è incrociato più volte con il mio, come a ricercare un’intesa sulle cose che ci eravamo detti il venerdì precedente. Uno di quegli incontri, dove mi portavi caterve di comunicati stampa, chiedendomi di inserirli all'interno del giornale, per il quale ero collaboratore. Ti dicevo di non poterli mettere tutti, ma tu facevi finta di non capire ed io cercavo di inserire le tue mille iniziative. Era questo Leonardo Biagini per me. Un ragazzo alto, fisicamente imponente, che è caduto nella sua città perché voleva bene alla sua città.

Oggi cosa rimane di Leonardo Biagini. Il ricordo che orgogliosamente porta avanti chi gli è stato vicino, un parco intitolato alla tua persona, all'interno del quale da Presidente hai svolto tante iniziative sportive. Cosa ci manca? Un politico come te, anzi un ragazzo come te. Un ragazzo che la politica la faceva per passione e che portava tanta brava gente a farla insieme a te. Non persone malate di ambizione, ma realmente interessate a cambiare la città. Ci manchi Leonardo. Manchi soprattutto ad una città orfana di punti di riferimento, che spesso non sa a chi rivolgersi e che corre il rischio di rassegnarsi ad essere brutta. Questo non lo possiamo permettere. Fosse anche soltanto per non far cadere invano il tuo sacrificio e la tua passione. Grazie per tutto ciò che hai dato a Foggia.

Il tuo amico, Salvatore de Martino

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