rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Segregato e picchiato in casa, ladro ritira la querela per sequestro di persona: 21enne e 25enne sono liberi

Vincenzo Pio Zingaro ed Elio D'Agrosa, di 25 e 21 anni, verranno processati con la formula del rito abbreviato solo per lesioni aggravate. I fatti sono accaduti il 26 maggio in un appartamento di via Intonti a Foggia, gli arresti il 26 giugno

Nel processo con rito abbreviato che si svolgerà il prossimo mese di febbraio, il 25enne Vincenzo Pio Zingaro e il 21enne Elio D'Agrosa - arrestati il 26 giugno scorso per sequestro di persona - risponderanno soltanto di lesioni aggravate.

Il 26 maggio, per circa nove ore, insieme ad altri due soggetti mai identificati, i due tennero in ostaggio un ragazzo che si era reso responsabile di alcuni furti in quello stesso appartamento di via Intonti (di proprietà del più grande degli imputati) il quale, evidentemente, si era procurato le chiavi dell'immobile. Era stato sorpreso grazie ad un escamotage. Con le maniere forti, Zingaro e D'Agrosa avrebbero preteso 20mila euro a titolo di risarcimento per il rolex asportato. 

Il ladro e amico del venticinquenne, ha ritirato la querela rispetto alle accuse di sequestro di persona ed esercizio arbitrario della proprie ragioni. Tornati entrambi in libertà, il titolare dell'immobile e il complice Elio D'Agrosa, difesi rispettivamente dagli avvocati Carlo Alberto Mari e Giulio Scapato, saranno processati con la formula del rito abbreviato soltanto per lesioni aggravate.

I fatti risalgono al 26 maggio quando su segnalazione della madre della vittima, gli uomini della Squadra Mobile irruppero in casa mettendo fine alle violenze.

Rispetto all'accaduto, Elio D'Agrosa, incensurato, si era dichiarato assolutamente estraneo sostenendo di essere intervenuto casualmente soltanto in un secondo momento. Aveva dormito in via Intonti perché si era fatto tardi e non poteva tornare a casa. Versione che tuttavia non ha convinto gli inquirenti.

Nelle carte del Gip si legge che Zingaro, risentito soprattutto dalla sottrazione dell'orologio Rolex regalatogli dal nonno, avrebbe minacciato l'amico traditore, di tenerlo "segregato in casa" senza potersi sedere o stendere per tutta la notte, fino alla restituzione del maltolto, privandolo anche del cellulare e chiudendo la porta di ingresso a chiave.

Era stata interrotta anche la fruizione dell'energia elettrica, senza la quale sarebbe stato impossibile aprire la serratura delle due porte di accesso all'immobile, comandate elettricamente dall'interno con un pulsante.

"...lo costringevano, mediante ripetute aggressioni fisiche a non parlare, non bere, non mangiare, non fumare e gli impedivano di sedersi su una sedia". E ancora, "utilizzavano il suo corpo come poggiapiedi". 

Nell'ordinanza applicativa di misura cautelare si legge che Zingaro e D'Agrosa, in concorso tra loro e con altri due soggetti non identificati, aggredivano l'amico con schiaffi e pugni al volto, lo colpivano anche quando si accasciava a terra con ripetuti calci sul corpo e sulla faccia, lo percuotevano anche con l'uso di una mazza da baseball, lo colpivano sulle mani con il manico di una scopa provocandoli "trauma cranico non commotivo, trauma facciale con ferite nella regione auricolare, del volto e del labbro. Rinalgia mandibolare. Trauma contusivo con ecchimosi della spalla e del braccio destro", con prognosi di sei giorni, oltre ad escoriazioni multiple su entrambe le braccia e i lati del collo

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Segregato e picchiato in casa, ladro ritira la querela per sequestro di persona: 21enne e 25enne sono liberi

FoggiaToday è in caricamento