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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

L'ex questore di Foggia fa piovere interdittive antimafia: ditte di Vasto e San Salvo collegate alla 'Società'

Rilevamenti collegamenti con la criminalità foggiana, garganica e sanseverese

Il Prefetto di Chieti ed ex Questore di Foggia Mario Della Cioppa, ha adottato cinque interdittive antimafia a seguito di un’imponente attività di accertamenti. 

La task force interforze ha “setacciato” il territorio provinciale, alla ricerca di situazioni sospette, quali punto di partenza per le attività di analisi e verifica, con particolare riferimento alla zona del vastese ed al territorio del Comune di San Salvo, individuando, così, dei target che sono stati oggetto di approfonditi accertamenti, condotti sulla base alle risultanze informative emerse sia in sede di analisi di gruppo che dai dati a disposizione di ciascuna forza di polizia o della stessa Prefettura.

Le interdittive antimafia sono state emesse nei confronti di una ditta della provincia di Chieti, che si occupa della “concessione di terreni agricoli e zootecnici demaniali che ricadono nel sostegno della politica agricola comune o terreni agricoli a qualunque titolo acquisiti, che fruiscono di fondi europei”.

Sono stati rilevati collegamenti con soggetti gravitanti attorno a gruppi malavitosi del Gargano, già coinvolti in operazioni antimafia condotte in provincia di Foggia e che hanno colpito elementi di spicco della criminalità sanseverese e garganica, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere armata di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, omicidi ed estorsione, ed aventi comunque un ruolo di rilievo in quanto segmento di raccordo tra diverse organizzazioni mafiose attive in Capitanata.

Colpita una società di Vasto di commercio al dettaglio e all’ingrosso di autovetture e autoveicoli leggeri, i cui soci presentano un articolato e rilevante quadro di precedenti penali e di polizia, nonché risultano strettamente connessi ad associazioni delinquenziali, operative anche fuori regione, come dimostra la vicinanza e le relazioni personali intrecciate con appartenenti a gruppi criminali pugliesi.

Raggiunta da una interdittiva anche una società di Atessa attiva nel settore della commercializzazione di prodotti lattiero caseari, già recentemente destinataria di un provvedimento di sequestro preventivo della totalità delle quote sociali, emesso dal Gip presso il Tribunale di L’Aquila, nell’ambito di indagini afferenti a reati di usura oltre alle condanne definitive, e misure di prevenzione personale emesse da tribunali fuori regione, riportate da alcuni soci della stessa società per bancarotta fraudolenta con dichiarazione contestuale di inabilitazione all’esercizio di impresa commerciale ed incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per 10 anni,  nonché per tentata truffa, sostituzione di persona e falsa dichiarazione sulla identità propria, oltre a falso in atto pubblico.

Peraltro, uno dei soggetti collegati alla società colpita dal provvedimento prefettizio, risulta destinatario, insieme al fratello e ad altri sodali, di una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Foggia nel dicembre 2019 per vari reati e per aver "promosso un’associazione per delinquere con lo scopo dì costituire numerose società finalizzate a giustificare passaggi di denaro di provenienza illecita ed emettere fatture utili a fini fiscali”. I soggetti coinvolti in queste operazioni societarie presentano, dunque, profili di elevato spessore criminale, in quanto collegati con la 'Società Foggiana'

L’attività condotta dalla Prefettura, coordinata con le forze di polizia, unitamente alle risultanze delle indagini condotte dal Gip del Tribunale di L’Aquila, ha consentito di mettere in luce il collegamento dei soci di una ditta un sodalizio criminale, attraverso la costituzione, tra le altre, della predetta società.

Infine, l'antimafia si è concentrata su due società, entrambe aventi sede a San Salvo, che si occupano del montaggio di capannoni, uso industriali e lavori di edilizia in generale.

Fanno capo a due fratelli albanesi, condannati alla reclusione per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, oltre alla detenzione illecita di sostanze stupefacenti in concorso, e destinatari di interdizione perpetua dai pubblici uffici, oltre a precedenti penali e di polizia connessi anche alla violazione delle disposizioni sul controllo delle armi, detenzione e porto illegale delle stesse,

E' emerso un profilo criminale di spessore di entrambi gli interessati, ulteriormente risaltato dalla interconnessione relazionale e la comprovata vicinanza dei medesimi a soggetti appartenenti a gruppi criminali pugliesi.

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