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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Interdittiva antimafia ad Aleasya Costruzioni: stop ai lavori della casa rifugio e del centro per minori

Il Comune di Foggia ha proceduto alla revoca dell'affidamento degli appalti

Il Comune di Foggia ha provveduto alla risoluzione dei contratti di appalto stipulati con l’impresa Aleasya Costruzioni s.r.l. che si era aggiudicata i lavori di realizzazione del Centro aperto polivalente per minori in via D’Addedda e della casa rifugio.

Nei confronti dell’impresa, il 9 novembre scorso, il prefetto Maurizio Valiante ha adottato un’interdittiva antimafia.

Una volta comunicato il diniego all’iscrizione nella white list, l’ente, in applicazione delle disposizioni previste dall’articolo 94 del Codice Antimafia, ha revocato gli affidamenti. È partita anche la segnalazione all’Autorità nazionale Anticorruzione.

I lavori del Centro aperto polivamente per minori erano partiti a gennaio del 2020, finanziati dalla Regione Puglia per 602mila euro, a valere sui fondi Por 2014-2020, con un cofinanziamento di 50mila euro a carico del Comune.

Nella determina a firma dell’ingegnere Francesco Paolo Affatato, dirigente del Servizio Lavori Pubblici, relativa alla risoluzione del contratto, si ripercorrono le fasi della gara e, in particolare, si segnala come l’allora presidente della commissione giudicatrice, Maurizio Guadagno, avesse fatto richiesta di giustificazioni in merito alla congruità delle offerte presentate dalle società Aleasya Costruzioni srl, RS Costruzioni 2017 e Termo Edil Gallo srl, poiché “apparivano anormalmente basse”. Il Rup, a quanto si evince, ha preso per buona la giustificazione della società che poi si è aggiudicata definitivamente l’appalto.  

La Casa rifugio per donne vittime di violenza, invece, è stata finanziata interamente dalla Regione Puglia per un importo di quasi 1,2 milioni di euro nell’ambito della stessa misura che prevedeva interventi di riqualificazione dei servizi e delle infrastrutture sociali e socio-educative. In questo caso, l’aggiudicazione definitiva intervenne a fine 2018, ma una società esclusa aveva presentato ricorso al Tar e solo il pronunciamento dei giudici amministrativi ha dato il via libera ai lavori a settembre dell’anno successivo.

Solo qualche giorno prima che venisse spiccata l’informativa, il Servizio Lavori Pubblici aveva provveduto a impegnare circa 255mila euro nel Bilancio 2023 per i lavori di realizzazione della Casa rifugio.  

Lo stop ai due cantieri arriva nella Giornata Internazionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, e a pochi giorni dalla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, come osservato dall’ex candidato consigliere Marco Papicchio degli Attivisti Foggiani. Sono date emblematiche in cui, semmai, si procede a un’inaugurazione, ma la consegna, inevitabilmente, slitta ancora, a data da destinarsi. 

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