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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Cislaghi: “No all’incenerimento dei rifiuti, evitare di fare la fine di Parma”

Il segretario del Prc: "Amministrazione comunale di Foggia dichiari di non voler smaltire i rifiuti nell'inceneritore di Borgo Tressanti"

Nonostante l’impegno delle popolazioni di Capitanata per impedire la costruzione dell’inceneritore di Borgo Tressanti, questo impianto è ormai prossimo all’entrata in funzione. Per noi l’incenerimento dei rifiuti è una pratica barbara che, al pari del sottoterrarli nelle discariche, ci fa rimanere distanti dalla civiltà contemporanea. Siamo contrari all’incenerimento dei rifiuti perché gli impianti realizzati nelle vicinanze di Foggia si sono dimostrati inquinanti (Fenice di Melfi ed Ecocapitanata di Cerignola) e pericolosi per la salute.

Gli insufficienti controlli preventivi non hanno impedito che avvenissero gravi casi di inquinamento ambientale perché il monitorare solo l’aria  (Ecocapitanata) o aria e acqua (Fenice) non ha impedito di ritrovare sostanze inquinanti, diossine e metalli pesanti, nei terreni circostanti gli inceneritori. L’incenerimento non elimina lo smaltimento in discarica perché le ceneri derivanti dalla combustione dei rifiuti sono circa il 10% del volume dei rifiuti, 30% in peso, e sono smaltite in discariche.

E’ preoccupante la situazione delle discariche presenti nel territorio di Foggia, perché sembra vi sia dispersione nel terreno del percolato derivante dalla degradazione della frazione organica dei rifiuti (è mai stato rimosso il percolato dalla discarica di Passo Breccioso?). Il recupero di volumetrie, che ha permesso di tornare a smaltire rifiuti in discariche già sature, è un segnale preoccupante della situazione ambientale perché il recupero di volumi è conseguente all’appesantimento dei rifiuti, causato da piogge e fermentazione dello stesso, e ha come effetto collaterale un aumento del percolato prodotto.

E’ ora di abbandonare metodi barbari per disfarsi dei rifiuti trasformandoli, invece, in fonte di preziose materie prime indispensabili all’economia.  Si deve applicare il regolamento comunale per lo smaltimento dei rifiuti che prevede la raccolta separata della frazione organica (articolo 18, lettera D). E’ la lavorazione industriale della frazione organica, umida o biostabilizzata, che crea i maggiori rischi per l’ambiente e la salute e questa parte deve essere eliminata dal ciclo industriale della lavorazione dei rifiuti, avviandola al recupero tramite impianti di compostaggio. Purtroppo, per miopia dell’amministrazione regionale, gli impianti di compostaggio esistenti sono insufficienti per il territorio e la loro scarsa capacità di assorbimento della frazione organica ha già creato non pochi problemi ai comuni virtuosi della Capitanata.

Apprezzando l’impegno di AMIU nel ripulire la città, dobbiamo registrare che siamo ancora ben lontani da una situazione di “normalità”, lo spazzamento non garantisce livelli di pulizia decorosi, il posizionamento dei cassonetti (ancora rotti) non soddisfa le esigenze delle periferie mentre è sovradimensionato nel centro città. Forse questo accade perché, mentre si sono tagliati operai per vari e discriminanti motivi, sono stati riconfermati i dirigenti che hanno portato AMICA al fallimento?

Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di procedere senza indugi alla riconversione delle celle di biostabilizzazione in celle di compostaggio, operazione possibile e in via di attuazione da AMIU nell’impianto barese (quasi) gemello del nostro impianto. Ad Amiu chiediamo di procedere senza indugi alla raccolta separata della frazione organica cominciando dai mercati ortofrutticoli, ristoranti e bar, come promesso per estenderla, in tempi brevi, a tutta la città con adeguati cassonetti riservati alla frazione organica.

Non può passare inosservato che l’esaurimento delle discariche foggiane avverrà in concomitanza con l’entrata a regime dell’inceneritore di Borgo Tressanti, come non passa inosservato che il futuro incenerimento dei rifiuti urbani comporterà un aumento del costo della TARSU a causa del vertiginoso aumento del costo dello smaltimento.

Per questi motivi, tutela della salute, tutela dell’ambiente e aumento dei costi, riteniamo sia opportuno che l’amministrazione comunale di Foggia dichiari di non voler smaltire i rifiuti nell’inceneritore di  Borgo Tressanti e impegni ARPA Puglia a predisporre tutti i controlli ambientali di acqua, terreno e aria, per monitorare l’ambiente ed evitare danni derivanti da una cattiva gestione delle discariche e dall’entrata in funzione dell’inceneritore. Lo chiediamo per non fare la fine di Parma, sommersi dai debiti e con una fabbrica di tumori alle porte della città.

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