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Cronaca Ascoli Satriano

La triste fine di Faragola: incendio manda in fumo la storia e anni di scavi e lavoro di ricerca

Tutta l'amarezza per l'incendio di Villa Faragola, il sito archeologico di Ascoli Satriano

Il sito archeologico di Faragola, in agro di Ascoli Satriano, è stato seriamente danneggiato. Marmi e mosaici riportati alla luce in 14 anni di scavi e lavoro di ricerca, sono gravemente compromessi. Un danno, forse irreparabile, così come sottolineato da Giuliano Volpe, che intorno all’ora di pranzo, con un post su FB ha avanzato anche l’ipotesi di “un intervento programmato, ben studiato, fatto da persone esperte in modo che tutto fosse distrutto in maniera sistematica”. Il danno economico ammonterebbe a parecchi milioni di euro, ma per una stima più attendibile si dovranno attendere alcuni giorni.

Video: il giorno dopo l'incendio di Villa Faragola

L’ex Rettore dell’Università di Foggia e ora presidente del Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggisticiamareggiato per l’accaduto, ha aggiunto: “Restano ormai solo, oltre ai pochi oggetti portato al museo (la statua di bambino cacciatore, i tre pannelli in opus sectile per fortuna asportati per essere restaurati) e ai materiali nei nostri laboratori, i nostri studi, le foto, i video, i disegni, la nostra memoria e la passione per un sito straordinario

A Villa Faragola, tra i più rilevanti siti archeologici al mondo, è stato individuato un esteso e articolato insediamento rurale di età romana e tardoantica ((IV-VI secolo dopo Cristo). Si tratta di una delle più grandi manifestazioni di ville tardo-antiche dell’Italia Meridionale, dove sono stati rinvenuti gli ambienti della Cenatio, lo Stibadium conservato in maniera perfetta, il divano in muratura per il banchetto, marmi, terme e mosaici policromi.

Brucia il sito archeologico di Villa Faragola

Rabbia e preoccupazione è stata espressa anche dall'UniFg, da politici, rappresentanti delle istituzioni e sindacalisti

Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo Sviluppo Economico

“Il grave danno subito dai beni culturali italiani con la distruzione della copertura del sito di Faragola, in provincia di Foggia, diventerebbe gravissimo se venisse confermata l’ipotesi, tristemente probabile, di un’origine dolosa dell’accaduto. Il sito, di età romana e tardo antica, è da 14 anni oggetto delle ricerche e delle campagne di scavo del professor Giuliano Volpe, fra i più valenti archeologi italiani ed attualmente presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali. Nel dare la mia personale solidarietà a lui ed a quanti nel corso degli anni hanno contribuito a portare alla luce questi tesori oggi compromessi o a rischio” dice ancora l’esponente Pd “mi auguro sia fatta immediata chiarezza sulle cause di questo terribile evento. Sia stata imprevedibile fatalità o premeditata aggressione, resta fermo l’impegno del Governo, ed in particolare del Ministero ai Beni e alla Attività Culturali, a sostenere la valorizzazione e la tutela del nostro inestimabile patrimonio e retaggio. Per il quale sono indispensabili non solo la competenza e la strenua passione di persone come Volpe e i suoi allievi, ma anche la concreta collaborazione degli Enti Locali e il sostegno dell’opinione pubblica.”

Giandiego Gatta, vicepresidente del Consiglio regionale

“Non possiamo che provare rabbia e sconforto per un evento che colpisce un fiore all’occhiello della Capitanata come l’incendio del sito archeologico di Faragola. Tuttavia, bisogna constatare che l’evento sia stato possibile anche per l’assenza di controlli e di gestione del sito, di cui si attendeva la ripresa dei lavori per il completamento delle opere necessarie. Confidiamo nella magistratura affinché gli eventuali responsabili del gesto sciagurato vengano assicurati alla giustizia. Nel contempo, però, ritengo opportuno affrontare la questione anche in sede di Commissione regionale di studio e di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata, perché potremmo, in una fase di dialogo e confronto con tutti gli operatori del settore, dedurre importanti spunti per garantire la sicurezza anche in inestimabili realtà culturali

Loredana Olivieri, segretaria provinciale della Cgil Foggia

Mentre insistiamo sulla necessità di mettere a valore le straordinarie bellezze storico, artistiche e culturali della nostra provincia per creare opportunità di sviluppo e nuova occupazione, registriamo come questo inestimabile patrimonio sia esposto a rischi enormi. E’ il caso dell’incendio che ha colpito la copertura del sito di Villa Faragola, in agro di Ascoli Satriano, un insediamento di età romana tra i più importanti Italia. Sarebbe ancora più grave e inspiegabile se l’atto fosse doloso: a chi può arrecare disturbo un sito attorno al quale costruire invece percorsi di attrattività per studiosi e turisti? La speranza è che l’incendio non abbia prodotto danni alle strutture archeologiche. Così come non può essere lasciato senza gestione un sito di tale importanza, che non era facilmente accessibile a potenziali visitatori. Un compito importante spessa alla scuola che deve promuovere la conoscenza di questi luoghi per lo più sconosciuto ai nostri studenti, stimolando lo studio e la ricerca sulla storia della Capitanata. Spingendo su un senso civico di appartenenza e anche di orgoglio per una terra di cui spesso apprezziamo e conosciamo poco. Tra le risorse dei fondi strutturali vi sono somme per sviluppare e valorizzare beni culturali magari nell’ottica della creazione di nuova occupazione. La Cgil sta chiedendo ai Comuni dei Monti Dauni di lavorare assieme a progetti che si candidano a tali fondi. Ascoli Satriano è tra quei paesi che con i due parchi archeologici e il polo museale che espone gli oggetti recuperati nelle campagne di scavi, tra cui i meravigliosi marmi policroni e i famosi grifoni, dove il turismo archeologico e culturale dovrebbe fare da volano ad accoglienza e agroalimentare. Lo Stato e i suoi uffici periferici preposti devono investire risorse e aver maggior cura di siti archeologici che sono patrimonio di un intero paese”.

Napoleone Cera, consigliere regionale e presidente dei Popolari

La Regione Puglia si costituisca parte civile contro gli eventuali responsabili dello scempio nell’area archeologica di Faragola, oggetto di un atto sconsiderato e altamente lesivo nei confronti della comunità di Ascoli Satriano e di tutta la Puglia. Non si possono tollerare azioni così invasive per la tutela e valorizzazione della culturale pugliese, ma soprattutto non si può lasciar correre che soldi pubblici, destinati proprio al recupero e valorizzazione di un’area archeologica, vengano depredati e sperperati a causa di atti dolosi, così come pare sia avvenuto per la distruzione della copertura del sito di Faragola. Poco più di un anno fa la Regione Puglia, attraverso una determina dell’Area politiche per la promozione del territorio, dei saperi e dei talenti, con un accordo di programma, destinava 1 milione e 600 mila euro al recupero e valorizzazione dell’area archeologica di Faragola e del Parco dei Serpenti ad Ascoli Satriano. I termine dei lavori è previsto per marzo 2018, ma viste le condizioni in cui è stato ridotto il sito archeologico, difficilmente potrà essere rispettata la data di consegna, con ulteriore danno alla comunità locale che si vede privata della fruizione di un bene storico di grande richiamo culturale, accademico e turistico. Per questo occorre mano ferma contro chi si rende responsabile di simili scempi contro la Storia che offendono la dignità culturale dell’intera Puglia e del suo patrimonio storico-culturale. Auspico quindi una decisa presa di posizione della giunta e dell’assessore regionale alla Cultura ad essere al fianco degli amministratori di Ascoli Satriano e a tutti i pugliesi che non vogliono rinunciare a valorizzare il patrimonio artistico-culturale della nostra regione.

Il commento dell’Università di Foggia

In merito all’incendio che la scorsa notte ha causato la distruzione della copertura degli scavi del sito archeologico di Faragola, nel caso in cui dovesse esserne confermata la natura dolosa, l’Università di Foggia lo riterrebbe un gesto assolutamente inaccettabile. Attraverso il Rettore, prof. Maurizio Ricci, e d’intesa con il Direttore del Dipartimento di Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e Scienze della Formazione, prof. Marcello Marin, l’Ateneo fa sapere che si metterà a completa disposizione per addivenire, nel più breve tempo possibile, ad una esatta ricostruzione dei fatti. Al tempo stesso, a nome di tutta la Comunità accademica che rappresenta, il Rettore esprime vicinanza e solidarietà a tutto il gruppo di studenti, archeologi e restauratori che negli anni ha lavorato alla riscoperta e alla valorizzazione del sito, segnatamente al prof. Giuliano Volpe (già Rettore di questa Università). Lasciando alle autorità competenti il tempo necessario per la ricostruzione della dinamica e per l’accertamento di eventuali responsabilità, l’auspicio dell’Università di Foggia è che Faragola torni presto a disposizione della comunità e che le istituzioni (alla cui cura il sito è affidato) continuino a tutelarlo e conservarlo nel miglior modo possibile.

Raffaele Di Mauro, coordinatore di Forza Italia

“L’incendio che ha mandato in fumo la copertura del sito archeologico di Faragola è una ferita al cuore della Capitanata, al suo patrimonio di cultura e storia. Un atto che rattrista profondamente, perché colpisce oltre un decennio di ricerche finalizzate a valorizzare un inestimabile patrimonio culturale. Sono fiducioso che le indagini di queste ore accerteranno la matrice dell’incendio. La speranza è che tutto il lavoro svolto sino ad oggi non vada completamente perso, che sia possibile salvare qualcosa. Detto questo, occorre aprire una riflessione seria e matura sulle modalità di piena valorizzazione di un così importante sito. Investire su questo patrimonio vuol dire innanzitutto renderlo pienamente fruibile, metterlo a disposizione della comunità, degli operatori del settore, puntando anche ad intercettare quel turismo archeologico che può e deve essere un ulteriore segmento dell’attrattività della provincia di Foggia. È quanto mani opportuno porsi questo obiettivo e lavorare per il suo raggiungimento. Perché è questa la sola strada per preservare questa immensa ricchezza e per valorizzarla nel modo migliore”.

Elena Gentile, europarlamentare del Partito Democratico

"Le immagini del parco archeologico di 'Faragola' di Ascoli Satriano suscitano sdegno, rabbia soprattutto in chi, in questi ultimi quattordici anni ha accompagnato il lungo percorso di valorizzazione di quei luoghi che ha riportato alla luce una delle testimonianze più preziose dell'immenso patrimonio di Storia, Arte, Cultura del territorio della Daunia, orgoglio dell'Europa della cultura, le cui Istituzioni hanno inteso destinare risorse importanti, appunto, nel corso degli ultimi tre lustri. Decine e decine di studiosi, uno per tutti il professore Giuliano Volpe, si sono avvicendati in un lavoro straordinario che ha restituito al territorio una tra le testimonianze di quel che fu la Daunia nell'età romana e tardo antica. L'idea di valorizzare questo patrimonio nasceva dalla evidente opportunità di accompagnare lo sviluppo e la crescita di quel territorio non solo dal punto di vista culturale ma anche per le evidenti ricadute sula economia turistica di quella comunità. Insomma un volano per far crescere l'industria della Cultura che in Europa raccoglie interesse e muove migliaia di visitatori. Nitide ancora nella mia memoria, i volti di migliaia di persone che hanno ammirato la bellezza dei Grifoni negli spazi di Expo a Milano nel 2015 grazie alla lungimiranza del Ministero e dell'allora Amministrazione comunale la cui esposizione ha fatto conoscere Ascoli e la sua storia in tutto il mondo. Negli ultimi 14 anni su quel sito erano state investite risorse economiche rilevanti coerentemente con la programmazione europea che ha inteso valorizzare i territori con le sue Politiche di coesione. Molti interrogativi affollano la nostra coscienza. Perché, come pare, i lavori erano stati interrotti, perché il cantiere era privo di vigilanza e quindi alla mercé di chiunque?

I consiglieri regionali del M5S Rosa Barone e Gianluca Bozzetti

“Si ipotizza che le fiamme siano di origine dolosa. È stata incendiata la copertura, ma la cosa che lascia sgomenti è come questi crimini siano commessi impunemente. Quanto accaduto  dimostra quello che succede quando il nostro patrimonio storico invece di essere valorizzato, viene abbandonato a se stesso. Il sito era infatti senza vigilanza e senza alcuna gestione. Quattordici anni di lavoro, di fatica, di studi, di ricerca, ma anche di soldi e contributi buttati in fumo. Nel sito è stato individuato un esteso insediamento di età romana e tardoantica. Un patrimonio che rischia una distruzione, così come le opere di restauro ancora in corso. Colpire la memoria storica di un Paese è un atto vile e ora ci aspettiamo una risposta forte da parte delle istituzioni a tutti i livelli. Bisogna trovare i colpevoli e ripristinare immediatamente lo stato dell’arte del sito archeologico, tutelandolo maggiormente perché episodi simili non possano ripetersi.

Antolino Potito, consigliere comunale pentastellato di Ascoli Satriano

“Apprendiamo che probabilmente  a causare il rogo sia stato un esplosivo -e se questa ipotesi fosse confermata, si avvalorerebbe la tesi per cui siamo di fronte a criminali con esperienza, senza alcuna coscienza, che hanno colpito dei reperti importantissimi. Vi è una responsabilità politica e amministrativa di chi avrebbe dovuto consentire un adeguato sistema di sorveglianza. Sarebbe opportuno che il consiglio comunale di Ascoli Satriano si riunisca  al più presto per discutere su quanto accaduto, affinché vengano poste in essere tutte le misure per preservare il nostro patrimonio archeologico”.

Il commento di Franco Landella, sindaco di Foggia

"Sono sconvolto dal gravissimo danno subito dal nostro patrimonio culturale. Faragola è una delle attrattive più importanti nell’ambito di un turismo qualificato ed attento ai beni storici ed artistici del nostro territorio. Spero che gli accertamenti sul posto rivelino che si è trattato di un incendio fortuito: non posso credere che qualcuno possa essere così folle da arrivare a danneggiare in questo modo barbaro un elemento così importante dei nostri beni culturali. È impossibile che esista una persona disposta -quale che sia il motivo- a rendere più povera e meno bella la terra in cui vivranno i suoi figli. Faragola è da tempo un vanto per gli abitanti della provincia di Foggia, che lo indicano agli amici giunti dalle altre regioni come una delle mete imperdibili di un tour alla scoperta dei tesori che costellano il Tavoliere, il Subappennino ed il Gargano. Un grande dolore, in particolare, per il prof. Volpe, che ha studiato il sito con i suoi studenti di Archeologia dell’Università di Foggia, ne ha individuato l’importante ed è riuscito ad attirare sull’area cospicui finanziamenti per la realizzazione di un Parco Archeologico moderno e sempre apprezzato dai visitatori. Auspico che le istituzioni preposte vogliano puntare alla rinascita di Faragola, per reagire all’evento che ha distrutto un’opera così bella, perché la bellezza e la cultura devono essere sempre più al centro del sistema di sviluppo sostenibile della Capitanata".

Il consigliere regionale Giannicola De Leonardis

"Quando nella scorsa primavera abbiamo accompagnato il sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, on. Dorina Bianchi, in una visita al parco archeologico di Ascoli Satriano che ha in Villa Faragola il suo cuore, siamo stati orgogliosi di mostrare un patrimonio dal valore inestimabile, possibile e auspicabile volano per il rilancio e la crescita del territorio, della sua economia, della sua immagine. Quello che è avvenuto stanotte è sconvolgente e di una gravità inaudita, impossibile anche da commentare. Perché i danni arrecati a Villa Faragola ridotta in macerie vanno ben oltre quelli materiali, pur impossibili da quantificare, e senza considerare decenni di studi, ricerche, interventi e iniziative messe in atto: si è trattato infatti di uno sconsiderato e drammatico attacco a un simbolo di appartenenza e di vita, al futuro stesso di una comunità che non può prescindere dalla riscoperta, dalla valorizzazione, dall'apertura al mondo intero del suo prezioso passato. Una comunità che non va lasciata sola adesso (AP esprime piena vicinanza all'amministrazione comunale e ai cittadini di Ascoli Satriano, ma ognuno di noi deve sentirsi colpito e chiamato in causa) e alla quale la politica a ogni livello è chiamata a stringersi, con interventi e risposte all'altezza della sfida lanciata. Confidando nel lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura per fare piena luce su quanto accaduto".

Aldo Ligustro, presidente della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia

"Esprimo a nome dell'ente di via Arpi tutta la rabbia e l'indignazione provocata dal disastro che ha coinvolto il sito archeologico "Villa Faragola" di Ascoli Satriano. Nell'attesa di conoscere i risultati delle prime indagini, auspico un intervento immediato delle istituzioni al fine di mettere al riparo da ulteriori catastrofi una delle testimonianze più rilevanti della ricchezza del patrimonio artistico-culturale della Capitanata"

Il  senatore Dario Stefàno, presidente del Movimento La Puglia in Più

"Le Istituzioni si impegnino, a tutti i livelli, per la riabilitazione e il recupero urgente del sito archeologico di Villa Faragola. E’, senza dubbio, gravissimo quanto è accaduto e sarebbe ancor più grave rischiare di perdere per sempre un patrimonio storico e culturale di valore incommensurabile, venuto alla luce grazie a oltre 14 anni di studi, ricerche e scavi e agli investimenti pubblici che Regione e Ministero hanno erogato per la tutela e la valorizzazione delle nostre bellezze. Spero che le operazioni di bonifica e messa in sicurezza, partite prontamente nelle ore successive al rogo, riescanoa far riemergere intatti, dopo i crolli delle macerie, i mosaici e i marmi e a mettere in evidenza eventuali elementi utili alle indagini in corso per fare chiarezza e punire i colpevoli”. 

Rosario Cusmai, vicepresidente della Provincia di Foggia

"Accolgo l'invito di Giuliano Volpe di organizzare una iniziativa pubblica per la rinascita del sito archeologico di Faragola. Come sostiene Volpe, d'intesa con la Soprintendenza ABAP di Foggia e con l'intero MiBACT, con la Regione e le istituzioni locali, si potranno valutare le strategie di intervento ed organizzare una bella manifestazione. Tutelare i siti ed i beni archeologici del nostro Paese è un impegno civico ed è fondamentale per noi ora recuperare il sito di Faragola, attraverso una sensibilizzazione ed una mobilitazione collettiva. Per quanto possibile darò il mio contributo istituzionale ed il mio sostegno.

Il presidente della Provincia Francesco Miglio

"Un vero scempio, vedere le immagini di distruzione di un sito archeologico, come quello di Faragola ad Ascoli Satriano, colpisce profondamente. In pochi attimi, per colpa di delinquenti sconsiderati, un patrimonio dell’intera Capitanata viene pesantemente colpito in tutta la sua bellezza storica. Quei luoghi, riportati alla luce con tanta passione ed impegno, sono la testimonianza reale dell’immenso patrimonio archeologico del territorio dauno. Auspico che, con un intervento sinergico di tutte le istituzioni competenti, l’intero patrimonio venga recuperato e che il Parco archeologico di Faragola torni all’antico splendore. Sono sicuro che nel corso delle indagini, accertate le responsabilità, la Magistratura saprà assicurare alla giustizia gli autori di un atto di assoluta gravità”.

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