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Cronaca

Piovono denunce, tutti contro Feltri. C'è anche l'avvocato De Rossi col Pd: "Rigurgiti razzisti, va messo a tacere!"

Con il legale, anche alcuni esponenti del Pd di San Severo come Lucia Cristalli, Marco Infante, Matteo Tricarico, Italo Sancillo, Aurelio de Angelis e Gianluca Sarto. La denuncia, sottoscritta il 25 aprile in commissariato

Gravi espressioni razziste sul quotidiano ‘Libero’, l’avvocato Guido de Rossi denuncia Vittorio Feltri. Aumentano le querele e le segnalazioni a carico dell'editorialista bergamasco per il suo odio manifesto per il Sud. 

Il legale, che in passato ha ricoperto le cariche di presidente dell’ordine forense di Foggia e della Federazione europea degli ordini forensi, ha sporto denuncia-querela nei confronti di Vittorio Feltri per tutte le gravi espressioni razziste pubblicate sul quotidiano ‘Libero’ da lui diretto e per le ulteriori esternazioni rese nel corso di alcune trasmissioni televisive, prospettando i reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale ed etnica, diffamazione aggravata dalla finalità di odio etnico e razziale, e di minaccia aggravata.

L’iniziativa è stata assunta con alcuni esponenti del Pd di San Severo, come gli avvocati Lucia Cristalli e Marco Infante, insieme a Matteo Tricarico, Italo Sancillo, Aurelio de Angelis e Gianluca Sarto. Nella denuncia, sottoscritta il 25 aprile dinanzi al commissariato di polizia di San Severo, sono riportate in ordine cronologico le espressioni ora alla gogna. Tra queste: “La Puglia ha un alto tasso di disoccupazione. Allora dico ai disoccupati pugliesi: invece di stare a casa a grattarsi le palle vadano a raccogliere le olive, vadano a lavorare la terra, senza aver bisogno che arrivino dei negri a lavorare per conto loro”, dichiarazione resa nel corso della trasmissione televisiva 'Stasera Italia', in onda su Rete 4 il 2 luglio 2018 e ribadita su Facebook con un post sulla sua pagina ufficiale.

Nel mirino anche alcuni editoriali pubblicati su Libero, come quello del 5 aprile 2019 (“Conte è un signore gradevole, addirittura ben vestito nonostante sia di Foggia, e questo ce lo rende simpatico”) e quello del 19 giugno 2019, riguardante le gravi condizioni di salute dello scrittore Andrea Camilleri, deceduto di lì a qualche settimana (“L'unica consolazione per la sua eventuale dipartita è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni almeno quanto il fratello Zingaretti, segretario del Partito Democratico, il peggiore del mondo").

Sempre negli editoriali di Libero, si indica quello del 5 settembre 2019 (“Lasciamo a Conte il suo zoo pieno di terroni e ostile al nord che li mantiene tutti") e quello del 19 aprile 2020 (“Manca soltanto la Lombardia per creare una frattura tra le due Italie divise da una antipatia reciproca che si era sopita e che le polemiche sul virus hanno risvegliato in modo drammatico. Attenzione, manutengoli ingordi, a non tirare troppo la corda poiché correte il pericolo di rompere il giochino che fino ad ora vi ha consentito di ciucciare tanti quattrini dalle nostre tasche di instancabili lavoratori. Noi senza di voi campiamo alla grande, voi senza di noi andate a ramengo. Datevi una regolata o farete una brutta fine, per altro meritata”).

Grave anche l’esternazione resa nel corso della trasmissione televisiva ‘Fuori dal coro’, andata in onda su Rete 4 il 21 aprile 2020: “Io non credo ai complessi di inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”. Sulla vicenda, precisa l’avv. Guido de Rossi, “abbiamo ricostruito meticolosamente il puzzle delle nefandezze dell’ineffabile pubblicista bergamasco perché si comprenda bene che quelle esternazioni non sono soltanto l’espressione di incontrollati e comunque gravi rigurgiti razziali, ma vanno lette e valutate nel più ampio contesto di una precisa e perversa strategia mediatica. Quel che mi stupisce e mi indigna è che costui, ben noto per le sue ormai cicliche espressioni di disprezzo e di odio nei confronti del Meridione d’Italia e della sua gente, continui a farneticare liberamente ed impunemente nei salotti televisivi senza che nessuno, conduttori in primis, si preoccupi di metterlo doverosamente a tacere”.

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