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Cronaca

Il sogno di una casa popolare si avvera, ma dentro trovano l'amara sorpresa: non c'è l’acqua!

Manca il contatore e secondo il Comune di Foggia tocca agli inquilini installarlo e provvedere all'allaccio

Erano finalmente fuori dall’emergenza abitativa, pronti a lasciarsi alle spalle un mondo di baracche e catapecchie e a entrare nell’agognata casa popolare, ma a distanza di oltre tre mesi dall’assegnazione non hanno ancora potuto godersela.

L’alloggio di via Saragat a Foggia è stato consegnato il 10 marzo scorso a una famiglia in graduatoria. “È un bell’appartamento”, ci raccontano, manca solo un piccolo ma non trascurabile particolare: il contatore dell’acqua.

E gli aventi diritto non possono andarci ad abitare. Hanno provveduto alle altre utenze, gas e luce, ma per l’allaccio alla rete idrica non c'è stato niente da fare. Per farsi un’idea dei costi, basti pensare che quello fisso per la realizzazione della fornitura del servizio per ogni allacciamento è pari a circa 1.000 euro.

I nuovi inquilini si aspettavano di trovare tutti i contatori al loro posto e che a farsi carico dell'installazione fosse il proprietario dell'immobile. “Abbiamo già affrontato delle spese e abbiamo comprato dei mobiletti adatti a quella casa, pensando di viverci per sempre. Dentro c'è tutto”. O quasi.

Prima dell’ultima assegnazione da parte del Comune di Foggia, la famiglia aveva dovuto rinunciare ad altre tre case, tutte al quarto piano senza ascensore: eppure, la domanda era corredata da un certificato di invalidità al 100%. A separare una mamma disabile dal sogno di una casa vera ci sono anche quattro scalini. Avevano promesso di sistemare un montascale. “Anche quello non è stato ancora messo a posto”.

Sono pronti anche a portarla su in braccio, ma senza acqua per lei quell’abitazione è invivibile. È la madre della donna, che si prende cura di lei, a parlare dell’ultima disavventura, proprio nei giorni dell’emergenza idrica in città, acuita nelle famiglie con soggetti fragili.

All’Ufficio Politiche Abitative del Comune di Foggia le hanno risposto che non possono fare nulla e che tocca agli assegnatari installare il contatore. Ma non se lo possono permettere. “Hanno detto che dobbiamo comprarlo noi. Ma si parla di 2mila euro. E noi siamo affittuari”, dice afflitta la donna.

Non possono affrontare questa spesa. Hanno due figli, e il marito, come se non bastasse, è stato appena licenziato. Al danno la beffa, perché ora pagano le utenze e tutte le altre spese nella vecchia e nella nuova casa, senza averne mai potuto usufruire.

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