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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Carpino

La storia del folk a Carpino finisce in Tribunale

L'associazione Carpino Folk Festival cita in giudizio il Carpino in Folk. "Ci sta danneggiando". Chiesti 25mila euro e la sospensione del festival per questa estate. Il sindaco uscente Rocco Di Brina: "Faremo il festival"

Clima infuocato a Carpino in piena campagna elettorale e a pochi giorni dal 12 giugno, quando il responso delle urne deciderà la sfida a due tra l’attuale sindaco Rocco Di Brina e lo sfidante Rocco Ruo. Tante le questioni dibattute, una fra tutte quella del Carpino in Folk, che da alcuni anni ha sostituito la storica rassegna Carpino Folk in Festival.

Non è passata inosservata la rivelazione di Di Brina che durante l'ultimo comizio, ha fatto sapere che contro il ‘Carpino in Folk’ c’è una denuncia da parte della storica associazione che fino a qualche anno fa organizzava il festival d'agosto, “perché ci sarebbe stato uno sfruttamento parassitario del marchio” ha evidenziato. “Chiedono la sospensione del festival di questa estate e un risarcimento di 25mila euro” ha aggiunto il primo cittadino uscente.

L’avversario di Ruo ha fatto sapere che il Comune di Carpino “si costituirà volontariamente contro questo abuso, perché la cultura e le nostre tradizioni non sono proprietà privata”, aggiungendo che “un’amministrazione non può consentire l’interruzione di quella manifestazione che è importante sotto il profilo culturale ma che si intreccia con le nostre attività economiche e quindi un’amministrazione attenta non può consentire tutto questo”.

Durante il suo intervento il medico ha assicurato di non esser mai stato un nemico del Carpino Folk Festival, facendo intendere che gli avversari sono dall’altra parte dello schieramento. “Piuttosto vorrei ricordare a quei dirigenti qualche lettera che circolava un po’ di anni fa dell’attuale candidato sindaco oggi sostenitore del Carpino Folk Festival contro il Cff, un’amministrazione sempre avversa a quella associazione”.

Di Brina ha rivendicato finanziamenti regionali vari e capitoli specifici per il Carpino Folk Festival, da lui intercettati e sollecitati. “Tutta una serie di attività in silenzio per quella manifestazione”. Il sindaco uscente ha poi concluso: “L’amministrazione andrà a sostegno delle tesi di quella associazione ‘Carpino in Folk’ perché noi anche quest’anno il Carpino in Folk lo faremo”.

Non si è fatta attendere la replica dell’associazione culturale Carpino Folk Festival, che nel maggio scorso ha deciso di tutelare la sua immagine, il suo nome, la sua storia e il patrimonio costruito in 23 anni di faticosa attività, citando innanzi il Tribunale di Bari l’Associazione, che a suo avviso, la sta danneggiando. “Tale decisione è rimasta riservata poiché il direttivo dell'associazione ha ritenuto non corretto e non opportuno divulgare la notizia”.

Tuttavia, aggiungono, “a fronte di quanto riportato, in maniera non corretta, dall’attuale sindaco di Carpino, Dott. Rocco Di Brina, nel corso della campagna elettorale per le imminenti elezioni amministrative, però, l'Associazione, suo malgrado, ritiene necessario e doveroso fare alcune precisazioni. In primo luogo non è condivisibile che venga messa sulla pubblica piazza una questione afferente a due associazioni private. Altrettanto grave la circostanza che tali dichiarazioni siano state rese senza rispettare la riservatezza dovuta ad una controversia tra privati”.

E ancora, si legge, "l’atteggiamento denigratorio e sferzante del sindaco nei confronti della nostra Associazione, che viene ingiustamente accusata di agire per meri interessi economici e di voler danneggiare gli interessi del paese, è del tutto ingiustificato ed inspiegabile. L'associazione culturale Carpino Folk Festival è sempre stata per il paese di Carpino e per tutto il Gargano una risorsa economica, culturale e sociale e un fiore all’occhiello del territorio sul quale ha operato, conferendo a Carpino una sua riconoscibilità a livello nazionale e garantendo un considerevole ritorno economico per le attività commerciali del paese. Per tali motivi non possiamo tollerare che vengano riferiti fatti non veri: i componenti dell’Associazione e del direttivo, infatti, si sono sempre esposti in prima persona, pagando di tasca propria, anche per far fronte agli impegni economici che l’Associazione aveva assunto nei confronti dei terzi, circostanze che possono essere documentate ma che non si è mai ritenuto opportuno divulgare. Non comprendiamo le ragioni per le quali un rappresentante delle istituzioni, qual é il sindaco del paese, si schieri così apertamente e con animosità contro un’associazione privata che nulla ha fatto contro la comunità da lui rappresentata ma, al contrario, ha sempre agito per il bene comune”..

Gli organizzatori del festival storico ricordano che l’associazione “è sempre stata libera e svincolata da qualsivoglia orientamento politico ed ha sempre, faticosamente, mantenuto la propria autonomia. Ed è proprio questa indipendenza la ragione per cui le strumentalizzazioni di una o dell'altra fazione locale hanno fatto sì che il rapporto con la maggioranza del momento fosse, nell'arco di oltre un ventennio, improntato su una difficile collaborazione istituzionale. Nonostante le difficoltà, tuttavia, mai si è giunti al punto in cui siamo oggi, col sindaco impegnatissimo a cercare di spazzare via la storia di Carpino degli ultimi 25 anni in nome delle sue verità a cui tutti dovremmo piegarci”.

In conclusione, spiegano, “tale precisazione era doverosa perché, come è stato dichiarato dal direttivo eletto nel dicembre del 2021, l’associazione ha intenzione di continuare la propria attività (per il vero mai interrotta) per la salvaguardia e la promozione della musica popolare di Carpino e di tutto il Gargano, collaborando, come ha sempre fatto, con tutte le istituzioni, gli enti e i privati. Sarà, quindi, un giudice (e non il sindaco del paese) a stabilire se l'oscuramento e la sostituzione di un'esperienza locale di successo, sfruttandone il nome, la riconoscibilità e il know-how, sia legittimo o se invece quanto accaduto al Carpino Folk Festival non dovrà mai più succedere ad altre realtà che si impegnano con dedizione e orgoglio per il proprio territorio, evitando di essere catturati dalla cattiva politica e dai circuiti viziosi della mediocrità e degli equilibri al ribasso”.

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