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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Orta Nova

Frode da 40 milioni, pneumatici venduti on line senza iva: estradato l'ortese artefice della truffa

Presso l’aeroporto di Roma-Fiumicino è stato tratto in arresto il cittadino originario di Orta Nova sospettato di essere il principale artefice della milionaria truffa Iva nel settore della vendita on-line di pneumatici

Nel pomeriggio di ieri, presso l’aeroporto di Roma-Fiumicino è stato tratto in arresto il 30enne di Orta Nova Vincenzo Maffione, sospettato di essere il principale artefice della milionaria truffa Iva nel settore della vendita on-line di pneumatici disvelata dalle indagini svolte dai comandi provinciali della Guardia di Finanza di Foggia e di Genova e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche con il coordinamento della Procura Europea, Ufficio di Torino, ribattezzata 'Operazione Pit-Stop'. 

Giunto all’aeroporto internazionale di Fiumicino dopo una procedura “abbreviata” di estradizione da Dubai - dove era già stato arrestato il 25 gennaio grazie alla collaborazione della locale Polizia, scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, è stato preso in consegna dalla Polizia di Frontiera Aerea e dai militari della Guardia di Finanza per la successiva esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta nei suoi confronti dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia.

Le indagini hanno riguardato sette società formalmente ubicate in Spagna, Romania, Estonia, Ungheria e Bulgaria, ma che, in realtà, venivano gestite dall’Italia tramite una società di Orta Nova attraverso le quali l’organizzazione criminale gestiva una vasta attività di vendita on line di pneumatici per auto ed altri veicoli a motore, per un controvalore di circa 200 milioni ed una connessa evasione dell'Iva di € 39.462.526 euro.

Le attività investigative – supportate da indagini tecniche, accertamenti finanziari, analisi dei computer e dei telefoni sequestrati nel corso delle perquisizioni – hanno portato alla emissione di un provvedimento di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di cinque indagati, di cui due destinatari della custodia in carcere, due finiti arresti domiciliari e un'altra persona sottoposta alla misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza, nonché il sequestro preventivo, anche per equivalente, di disponibilità finanziarie e di altri beni fino alla concorrenza dei circa 40 milioni quale profitto della frode, nonché il sequestro preventivo e contestuale oscuramento dei sette siti web utilizzati per il commercio elettronico.

L’esecuzione del provvedimento ha interessato 10 Stati dell’Unione e cinque extra.ue.

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