rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Severo

L'auto rapinata sotto la minaccia di un coltello, il furto delle targhe e il colpo al centro scommesse

Gravi indizi di colpevolezza a carico di Davide Vaglia ed Emanuele Francavilla, indagati nell'operazione Luxury di San Severo e agli arresti domiciliari, per una rapina compiuta il 26 dicembre 2022, quando avevano portato via un'auto sotto la minaccia di un coltello

Nelle carte dell'inchiesta dell'operazione Luxury che giorni fa ha portato all'esecuzione di 19 misure cautelari, un capitolo viene riservato alle rapine commesse il 26 dicembre 2022 a San Severo e il 6 gennaio 2023 a Torremaggiore, e al furto delle targhe di un'auto, tutti eventi collegati tra loro. Quindi, al coinvolgimento di due degli indagati finiti agli arresti domiciliari. 

La rapina del 6 gennaio

Intorno alle 19.30 del giorno dell'Epifania dello scorso anno, a Torremaggiore i carabinieri del posto erano intervenuti presso il centro scommesse 'Nologames' di via Vittorio Alfieri, per via di una rapina. Nello specifico, dopo aver fatto irruzione all'interno dell'esercizio commerciale, due soggetti armati dì coltello e con il volto travisato, giunti a bordo di una Fiat Grande Punto di colore grigio guidata da un complice, erano scappati via con un bottino di 1700 euro. 

A seguito di accertamenti, la targa dell'auto dei rapinatori era risultata appartenere a una Fiat Panda le cui targhe erano state oggetto del furto denunciato il 27 dicembre 2022 dal proprietario.

Alle 21 del 6 gennaio, due ore dopo il colpo a Torremaggiore, sulla Sp 32 i militari dell'Arma avevano rinvenuto la carcassa della Grande Punto di colore grigio, date alle fiamme dai malviventi verosimilmente per evitare di essere rintracciati, nonché oggetto di una rapina compiuta sempre il 26 dicembre a San Severo.

La rapina dell'auto del 26 dicembre

Nel pomeriggio del giorno di Santo Stefano del 2022 due ragazzi si erano recati a San Severo per acquistare dei fuochi d'artificio. Dopo aver parcheggiato la loro auto - la Fiat Grande Punto di colore grigio utilizzata per la rapina del 6 gennaio e data alle fiamme - avevano chiesto informazioni a tre ragazzi su dove poter acquistarli.

Due dei tre giovani si erano offerti di accompagnarli in via Giulio Cesare. Giunti sul posto, erano scesi dal veicolo e tornati dopo qualche minuto con alcuni petardi. 

Mentre i due amici stavano scendendo dall'auto, probabilmente per terminare la compravendita, uno dei due giovani del posto aveva puntato un coltello alla gola del passeggero, mentre l'altro ragazzo, anch'egli armato di coltello, aveva intimato di consegnargli i portafogli, i telefoni cellulari e la Fìat Grande Punto.

Il titolare dell'auto aveva prelevato dal portafogli e consegnato 20 euro, invano si era rivelato il tentativo dell'amico di far desistere i malfattori. Sotto la minaccia delle armi bianche, si erano visti costretti a lasciare l'auto ai due delinquenti.

La denuncia e il rapinatore

In fase di denuncia, particolarmente dettagliata era stata la descrizione dei responsabili fornita dalla vittima alle forze dell'ordine: un soggetto sulla ventina di corporatura esile, alto circa 175 cm, con capelli neri e ricci, con un pantalone grigio da tuta ginnica, un piumino con cappuccio di colore nero e strisce verdi, e con un tatuaggio sulla parte destra del collo raffigurante il nome di una ragazza.

Era stato il ragazzo con il tatuaggio ad impugnare il coltello e ad intimare ai ragazzi di scendere dal veicolo e di lasciare i soldi.

La descrizione corrispondeva a Davide Vaglia, sanseverese classe 2004, indicato dal titolare dell'auto in sede di individuazione fotografica il 12 febbraio 2023, come la persona che insieme ad un complice si era proposto di accompagnarli ad acquistare i fuochi pirotecnici e che in via Giulio Cesare, dopo aver minacciato l'amico del conducente, si era messo alla guida dell'auto dando una brusca accelerata. 

C'è anche una intercettazione che incastrerebbe Vaglia, quando cioè dall'altro capo del telefono, un soggetto gli chiede se avesse ancora l'auto. Eloquente la risposta: "Non ci sta più", in quanto, appunto, era stata data alle fiamme.

Il 23 febbraio la vittima, a seguito di una ulteriore individuazione fotografica finalizzata all'identificazione del complice di Davide Vaglia, aveva riconosciuto Emanuele Francavilla classe 2023: "Lui, sempre se è lui, mi ha detto di dargli portafogli, telefono e di uscire subito dalla macchina".

I gravi indizi di colpevolezza

Nessun dubbio sussisterebbe circa la riconducibilità della rapina a Davide Vaglia e Emanuele Francavilla, i quali, peraltro, oltre ad aver agito a volto scoperto, hanno interloquito con le vittime percorrendo assieme a loro un tratto di strada a bordo della vettura Fiat Grande Punto, "cosi consentendo alla vittima di riconoscerli senza alcuna esitazione" scrive il Giudice per le Indagini Preliminari. 

Deve, dunque, affermarsi che in ordine alla condotta delittuosa descritta nella contestazione provvisoria del Pm, a carico di entrambi sussistono gravi indizi dì colpevolezza. "Corretta appare la qualificazione giuridica del fatto contestato dal Pubblico Ministero, essendo ravvisabili, nel caso di specie, tutti gli elementi costitutivi del reato di rapina aggravata dal! 'uso dell'arma di cui all'art. 628, commi I c III, 11. I c.p., impiegata per coartare la volontà della vittima e ottenere la consegna del veicolo e della somma di 20 euro" si legge nelle carte del Gip.

Indagini rapina centro scommesse

Per quanto riguarda la rapina consumata all'interno del centro scommesse denominato 'Nologames S.r.l.", non sussistano gravi indizi di colpevolezza a carico dì Davide Vaglia. In assenza di ulteriori elementi, la circostanza che gli autori del reato, per raggiungere il centro scommesse e per darsi alla fuga, abbiano utilizzato la vettura Fiat Grande Punto oggetto della rapina, non sarebbe sufficiente per affermare il coinvolgimento dell'indagato nell'evento delittuoso.

Il lasso temporale intercorso tra la rapina dell'autovettura e il colpo al centro scommesse, durante il quale sull'auto sono state apposte targhe rubate, nonché il numero delle persone coinvolte nel delitto consumato il 6 gennaio 2023, non consentono di escludere che dopo il 26 dicembre, la Grande Punto sia entrata  nella disponibilità di altri soggetti.

Quindi, evidenzia il Gip, "la richiesta di misura cautelare nei confronti di Davide Vaglia avanzata dal pm in relazione alla condotta, dell'addebito provvisorio non può, di conseguenza, trovare accoglimento".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'auto rapinata sotto la minaccia di un coltello, il furto delle targhe e il colpo al centro scommesse

FoggiaToday è in caricamento