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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Orta Nova

'Carburante nero' ad Orta Nova, stanato il business: blitz nel deposito sorvegliato con telecamere e droni

Per il fatto, 11 persone sono state arrestate all'alba dagli uomini della guardia di finanza. Trenta, nel complesso, i soggetti indagati dalla Procura dauna per diverse fattispecie di reati. Eseguito un sequestro di beni per oltre 5 milioni di euro

Attraverso la creazione di una rete di 27 società fittizie, riuscivano fatturare operazione inesistenti al fine di cedere gasolio agevolato, ad uso agricolo, a soggetti non autorizzati (perlopiù aziende operanti nel settore dell’autotrasporto ma anche semplici utenti della strada).

In questo modo, ad Orta Nova e dintorni, era stato messo su un ingente business di carburante (calcolato uno smercio medio di 15mila litri al giorno), in grado di generare guadagni per 6mila euro al giorno. E’ quanto scoperto dagli uomini del Nucleo di Polizia Economico Finanzia di Foggia, che questa mattina - con il coordinamento della Procura di Foggia - hanno eseguito 13 misure cautelari (7 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 obblighi di firma) per frode sui prodotti petroliferi, ed il sequestro di beni - mobili, immobili e valori - per oltre 5 milioni di euro.

++ IL VIDEO DEL BLITZ ++

Su ogni litro di carburante, venduto ad 1 euro e 40 centesimi, è stato accertato che il guadagno netto era di 0,40 cent. Il gasolio veniva stivato in un deposito centrale, individuato in un capannone commerciale in agro di Orta Nova, accuratamente videosorvegliato e monitorato dall’alto con un drone-vedetta. Oltre al nucleo principale, vi erano altri due sub-depositi che servivano come centro di smistamento per semplificare le operazioni di smercio. La consegna del carburante poteva avvenire anche a domicilio. In questo modo, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, oltre 3,2 milioni di litri di gasolio agevolato sarebbero stati “consumati in frode”, ossia immessi sul “mercato nero” dell’autotrazione.

Fondamentali, per il buon esito delle indagini, tanto le intercettazioni ambientali e le videoriprese quanto l’analisi della documentazione contabile ed extra-contabile: per ogni cessione illecita, è stato appurato, venivano emessi un D.A.S. (Documento di Accompagnamento Semplificato) e la relativa fattura di vendita per giustificare la cessione. Il prodotto energetico, così scaricato “contabilmente”, veniva in realtà trasferito presso due centri di stoccaggio clandestini, sempre nella zona di Orta Nova, e da li distribuito ad ulteriori grossisti o ceduto ad utenti finali. 

Considerato il quantitativo ingente di prodotto petrolifero ed il numero di cessioni illecite, i responsabili della gestione del deposito commerciale, utilizzavano una vera e propria contabilità parallela, decifrata dagli investigatori, per tenere traccia dei quantitativi di carburante, delle consegne e dei flussi finanziari attraverso una numerazione progressiva che andava da 1 a 100, in funzione ciclica, per rendicontare le consegne di gasolio agricolo ed indicare il prezzo pattuito per ogni ordine, riportando il numero della fornitura (al numeratore) con il relativo prezzo (al denominatore); annotare il quantitativo di gasolio agricolo ceduto, riportando di fianco il numero di fornitura; individuare le forniture pagate, indicando, in prossimità delle somme consegnate dal referente dell’associazione, la numerazione dell’ordine saldato; depennare, in concomitanza del pagamento, le forniture mediante una annotazione.   

Al centro della frode, una persona della zona che, avvalendosi di alcuni stretti e fidati collaboratori, prendeva tutte le decisioni relative all’organizzazione delle attività illecite, ai soggetti nei cui confronti cedere il gasolio messo a disposizione dal deposito commerciale ed alla gestione dei capitali. Il predetto si è adoperato per attribuire fittiziamente ad altri la titolarità di beni e la disponibilità di denaro riconducibili ai sodali, quale profitto o provento dell’attività illecita, tra cui anche un’imbarcazione. La gestione dei depositi clandestini era, invece, affidata al figlio dell’uomo che, a sua volta, si avvaleva di altri sodali.

Le ipotesi di reato formulate a carico degli indagati sono quelle per associazione a delinquere, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici ed irregolarità nella circolazione dei prodotti soggetti ad imposta e falsità materiale ed ideologica in atti pubblici. Ancora, frode in commercio, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifizi, trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio.

Posti sotto sequestro il deposito commerciale, base operativa del gruppo, con sospensione della licenza di esercizio per il commercio di gasolio, un autoparco ad Ordona, numerosi mezzi (2 autovetture, una imbarcazione, 5 furgoni, un autocarro e 2 carrelli elevatori) nonché cisterne per carburanti con sistemi di erogazione. Dall’inizio dell’anno, nella zona a confine tra basso Tavoliere e Cinque Reali Siti, sono stati individuati e sequestrati oltre una decina di depositi abusivi di carburante, ma – anticipano le fiamme gialle a FoggiaToday – altre operazioni similari si aggiungeranno presto all’elenco.

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