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Cronaca Vieste

Alga tossica in Puglia: rilevate concentrazioni in alcune acque, ma il Gargano è immune

Del 6 luglio l'ultimo campionamento di Arpa

Nei quattro siti monitorati della Costa Garganica - Mattinata, Vieste, Isole Tremiti e Lago di Lesina - non sono state rilevate concentrazioni alcune di 'Ostreopsis ovata', nota come 'Alga tossica'. 

L'ultimo campionamento di Arpa, quello del 6 luglio, ha fatto emergere la presenza della microalga potenzialmente pericolosa nel territorio di Fasano presso 'La Forcatella prima casa bianca' e 'Torre Canne' di fronte al faro. Risulta inoltre presente, in concentrazioni 'Molto abbondanti' anche a Porto Badisco in provincia di Lecce, tant'è che il sindaco di Otranto si è visto costretto ad emanare un’ordinanza di divieto di balneazione. 'Abbondante' a Bari presso il Lido Trullo, modesta a Bisceglie, scarsa a Giovinazzo, Apani in provincia di Brindisi, Torre Columena e Leporano nel Tarantino.

Arpa Puglia ha attivo il monitoraggio per la stagione estiva, allo scopo di verificare, in alcuni tratti costieri destinati alla balneazione, la presenza qualitativa e quantitativa della microalga, potenzialmente tossica. L’Agenzia controlla costantemente da giugno a settembre - con frequenza quindicinale - venti siti, distribuiti sull’intero territorio regionale e rappresentativi della tipologia costiera potenzialmente interessata dalla presenza della specie.

Le caratteristiche dell'alga tossica

Alga unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate. Dimensioni comprese tra 30 e 60 micron (1 micron = millesimo di millimetro). Vive solitamente su alghe pluricellulari (macroalghe) e su fondali rocciosi. Predilige acque calme, calde e bene illuminate. Specie tipica dei mari tropicali. Produce tossine

Com’è arrivata sulle coste pugliesi 

Probabilmente introdotta accidentalmente in Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi, le prime segnalazioni lungo le coste pugliesi si sono verificate a partire dall’anno 2000/2001. La popolazione si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi.

I fattori ambientali che facilitano la Ostreopsis

I fattori ambientali che facilitano la proliferazione sono: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.

Potenziali effetti su ambiente e salute pubblica

Nella specie è stata individuata una tossina (Palitossina simile); si sono verificate morie e/o sofferenze di organismi marini (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi, ecc.) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali. Inoltre si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che  può diffondere la tossina nell’aria).

Come evitare gli eventuali effetti dannosi

Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate. Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina.

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