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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La villa comunale intitolata a Luisa Fantasia: il tributo di San Severo alla vittima di mafia

La cerimonia si terrà giovedì 29 giugno. Saranno presenti la figlia di Luisa Fantasia Cinzia Mascione, nata dal matrimonio con il brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, Antonio Mascione e Pietro Paolo Mascione, figlio di seconde nozze del papà Antonio.

Il prossimo giovedì 29 giugno 2023 è in programma la cerimonia di intitolazione della villa comunale di San Severo alla concittadina Luisa Fantasia, vittima innocente della mafia, uccisa nella sua casa di Milano il 14 giugno 1975 a soli 32 anni. La cerimonia, a cui sono state invitate le autorità civili e militari, avrà inizio alle ore 19,00. Saranno presenti, unitamente al Sindaco Francesco Miglio, ai componenti della Giunta Municipale ed ai Consiglieri Comunali, la figlia di Luisa Fantasia Cinzia Mascione, nata dal matrimonio con il brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, Antonio Mascione e Pietro Paolo Mascione, figlio di seconde nozze del papà Antonio.

“Luisa Fantasia – dichiara il Sindaco Miglio - è annoverata nell’elenco delle Vittime della mafia ed è importante per questa Città, da anni impegnata in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata, al fine di dare l’ennesimo segnale importante in quella battaglia culturale contro l’anti-Stato che impegna quotidianamente tutti i cittadini di San Severo. A Luisa Fantasia dedicheremo uno dei luoghi più amati della nostra città da generazioni e generazioni di sanseveresi, da pochi mesi riaperto dopo importanti lavori che hanno restituito a San Severo un polmone verde tutto da vivere”.

Al termine della cerimonia d’intitolazione, alle ore 20,00, sempre nella Villa Comunale, è in programma un concerto che vedrà protagonisti I tre tenori - Il Trio Caruso – Orchestra di Fiati Città di San Severo – Direttore Antonello Ciccone.

LUISA FANTASIA

Il 14 giugno 1975 a Milano, quartiere Baggio, Luisa Fantasia, nata a San Severo il 12 aprile 1943, fu barbaramente assassinata, mentre era a casa con la sua bambina Cinzia di appena 18 mesi, da due scellerati adepti della ndrangheta. Luisa era “colpevole” di essere la moglie fedele del Brigadiere dei Carabinieri Antonio Mascione, che, al tempo, stava indagando sul narcotraffico della malavita calabrese. I due criminali non si limitarono ad uccidere, perché prima violentarono Luisa innanzi alla figlioletta di soli 18 mesi: violarono la moglie, uccisero la donna, privarono una bambina della madre.

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