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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Inizio anno scolastico in salita, a rischio la nomina dei supplenti: "Siamo pochi, sarà impossibile"

Il personale degli uffici scolastici della Puglia annuncia la proclamazione dello stato di agitazione. “In questi mesi si sono accavallate numerose procedure da gestire contemporaneamente". Lettera al ministro dell'Istruzione Bianchi

Con una lettera indirizzata anche al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, il personale dell’Urs Puglia e degli uffici scolastici, proclama lo stato di agitazione, annunciando di non essere più in grado di assicurare l’ordinario svolgimento delle funzioni, un problema che si ripresenta come ogni anno. Si dicono stremati da anni di sacrifici e dalla gestione di procedure complesse, portate avanti nonostante un numero esigui di lavoratori. Non sarebbero pertanto più un grado di assicurare l’ordinario svolgimento delle funzioni. “In questi mesi si sono accavallate numerose procedure da gestire contemporaneamente: aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, aggiornamento delle graduatorie provinciali per le supplenze, oltre alle consuete procedure di gestione degli organici e della mobilità del personale docente, educativo e Ata. Tutto questo con unità di personale esigue (essendo gli uffici composti sovente da dipendenti non ministeriali), costretto ad accumulare decine di ore di lavoro straordinario, retribuito solo in minima parte, e a rinunciare sistematicamente alle ferie nel periodo estivo”.

A rischio l’individuazione del personale necessario per l'avvio dell'anno scolastico. Il concorso per l’assunzione di 304 funzionari per il Ministero dell’Istruzione non sarebbe sufficiente: "Sono pochi e le rinunce saranno tantissime" evidenziano. "Finora il rispetto delle scadenze è stato assicurato mediante l’accumulo di ore ed ore di lavoro straordinario, peraltro non riconosciuto se effettuato in smart working. I sacrifici fatti negli anni scorsi non sono più sostenibili né sufficienti per concludere nei tempi previsti tutti gli adempimenti istituzionali di competenza". Pertanto, sottolineano, "ogni disservizio o ritardo nello svolgimento dei compiti istituzionali, non potrà in alcun modo essere imputabile al rendimento del personale rimasto in servizio, ma solo e soltanto alla grave carenza di personale che non consente lo svolgimento dell’ordinaria attività". Ergo, "il personale degli uffici pugliesi comunica sin da ora che non sarà in grado di rispettare le scadenze dettate dall’avvio dell’anno scolastico".

A queste problematiche si aggiungono numerosissimi adempimenti in materia di Gps, riguardanti migliaia di candidati, che reclamano punteggi diversi, l’impossibilità di effettuare la scelta sedi e via dicendo. "Gli uffici scolastici della Puglia, così come di tutta Italia, continuano a ricevere in queste ore centinaia, se non migliaia, di reclami. Le unità di personale esistenti non sono nelle condizioni di fronteggiare questa ondata di reclami e portare a termine i compiti nei tempi stabiliti. Finché ciò non accadrà, l’unica soluzione sarà la dilatazione delle tempistiche: non è pensabile che, agli inizi di settembre, siano nominati tutti i supplenti per coprire le cattedre disponibili. Come ormai sperimentato negli ultimi anni, le operazioni compiute in fretta determinano continue rettifiche delle nomine e un continuo spostamento dei supplenti da un’istituzione scolastica all’altra, a maggior ragione quando verranno pubblicate graduatorie errate. Senza contare le ricadute a livello di contenzioso che simili operazioni genereranno in futuro, con danni incommensurabili per l’Erario dello Stato".

Quindi, se non verranno presi al più presto dei provvedimenti, "il personale effettuerà l’orario di lavoro normativamente previsto, rifiutando di svolgere lavoro straordinario secondo le modalità previste dalla normativa legale e contrattuale vigente, impedendo pertanto di nominare supplenti per l’a.s. 2022-2023". In conclusiona, "il personale degli uffici scolastici pugliesi proclama lo stato di agitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica e richiedere la dovuta attenzione degli organi di governo".

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