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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Manfredonia

Rotice sfiduciato, la preoccupazione del vescovo: "Manfredonia ha bisogno di ricerca di verità"

Le parole del Mons. Franco Moscone sulla caduta dell'Amministrazione Rotice e del Consiglio Comunale: "Manfredonia non ha bisogno di chiacchiere e pettegolezzi, ma di ricerca di verità e dedizione responsabile, di certezza di futuro"

"La notizia della caduta dell'Amministrazione Rotice e del Consiglio comunale di Manfredonia preoccupa e sconcerta la maggior parte dei cittadini con i quali desidero condividere qualche sentimento, approfondimento e provocazione che il momento suggerisce. Soprattutto spero che questo momento non sia caricato di retorica, di inutili disquisizioni speculative o di enfasi, cose che danno adito a sole chiacchiere, ma intendo aiutare a porre uno sguardo sulla città fatto di concretezza". Non nasconde la preoccupazione il vescovo di Manfredonia Franco Moscone all'indomani della firma davanti al notaio del provvedimento con il quale quattordici consiglieri comunali (tra i quali cinque di maggioranza) hanno decretato la fine dell'amministrazione Rotice.

"Ci sta a cuore come Chiesa la vita della nostra città; vogliamo che la cosa pubblica sia “buona” e che l’aggettivo “buona” corrisponda a vari livelli di azioni concrete nei confronti di tutti i cittadini, delle varie componenti della società, ciascuno nel suo protagonismo e ciascuno nella propria responsabilità civile", spiega Moscone.

"Qualcuno forse si chiederà perché al cuore di un Vescovo, di una Chiesa, interessi parlare di vita pubblica della città. Qualcuno forse si chiede perché la Chiesa debba parlare di queste cose. Rispondo con le parole dei padri del Concilio Vaticano II, che nella Costituzione Dogmatica Gaudium et Spes hanno esordito affermando: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore». Si, cari fratelli e sorelle, ricordiamoci di questo incitamento e mettiamoci tutti coraggio ed impegno civico: Manfredonia non ha bisogno di chiacchiere e pettegolezzi, ma di ricerca di verità e dedizione responsabile, di certezza di futuro".

"Lo smarrimento per questa improvvisa crisi politica, il post crisi della politica locale che stiamo per vivere, le ferite inferte alla legalità, le lentezze nel ripartire dopo l’esperienza del già sperimentato e lungo Commissariamento della città, non devono farci smettere di credere che esiste ancora il sogno di una “buona” cosa pubblica e che questo sogno, a Manfredonia, è realizzabile con il contributo e l’impegno di tutti".

Il vescovo rivolge anche un ringraziamento al sindaco e al Consiglio Comunale uscenti "che, dopo l’esperienza del Commissariamento, hanno cercato di riportare la regolare dinamica politica nella vita pubblica e nel perimetro costituzionale. Invito vivamente tutti alla preghiera per la città di Manfredonia, perché i mesi che ci attendono e separano dalla tornata elettorale non corrispondano a una già sperimentata inattività politica che, non facendo camminare la città e non prendendo le opportune e necessarie decisioni, sia solo caratterizzata da mera contesa elettorale".

"Prendiamo tutti per mano, secondo le nostre competenze e professionalità, la nostra amata città - conclude il vescovo di Manfredonia - e collaboriamo per il bene comune e non per l'interesse di parte. La politica sia veramente la modalità di esprimere la carità nella cosa pubblica".

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