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Domenica, 28 Aprile 2024
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Malumori allo Zooprofilattico di Foggia per straordinari e premialità non ancora erogati, parte la lettera al ministero: "Situazione gravissima"

La missiva è firmata da una cinquantina di dipendenti che contestano pubblicamene le scelte amministrative e gestionali della direzione. Il ritardo nella corresponsione dell'ultimo stipendio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso

È partita da Foggia la lettera firmata da una cinquantina di dipendenti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata che parla di una "gravissima situazione" vissuta da lavoratrici e lavoratori e segnala una serie di "eventi molto spiacevoli".

È indirizzata alle Regioni Puglia e Basilicata, al ministero della Salute, al Consiglio di Amministrazione, all'Organismo Indipendente di Valutazione dell'Izs-PB, ai revisori dei conti e, per conoscenza, alla direzione.

"L'incentivazione dell'anno 2019 ad oggi non viene erogata, nonostante il raggiungimento degli obiettivi prefissati, contrariamente a quanto previsto nelle normative vigenti che prevedono la distribuzione delle produttività entro il mese di giugno dell'anno successivo - scrivono - Siamo quindi a ben 2 anni di ritardo; inutile dire che, di conseguenza, l'incentivazione anno 2020 è solo un miraggio, nemmeno presa in considerazione. Lo straordinario degli anni 2018, 2019 e 2020 ancora non viene erogato ai dipendenti. Le Progressioni Economiche Orizzontali del 2020 non sono state ancora economicamente riconosciute. Da circa 5 mesi è scaduta la convenzione dei buoni pasto, per cui i dipendenti non hanno ricevuto nemmeno quest'altra forma di emolumento".  

Il gruppo di dipendenti contesta pubblicamene le scelte amministrative e gestionali della direzione, nelle persone del direttore generale Antonio Fasanella, del direttore sanitario Barbara Consenti e del direttore amministrativo Pietro Tantalo.

Considerano l'ultimo in ordine di tempo "l'episodio più grave". Al 27 di questo mese non è stata pagata la mensilità, e riferiscono di non avere certezze sulla data della liquidazione. "Inutile sottolineare - scrivono - che i tre direttori hanno invece regolarmente percepito il proprio stipendio". E questa sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, scatenando i malumori. Il ritardo sarebbe dovuto ad un inconveniente con la banca.

I dipendenti lamentano anche l'inadeguata fornitura dei dispositivi di sicurezza. "Tale mancanza, purtroppo - si legge nella missiva - non è un episodio sporadico, ma si verifica puntualmente". Sono gli stessi laboratori in cui si processano tamponi e si studia il virus, in prima linea nella lotta al Covid19. 

Confidano nell'intervento delle Regioni di competenza, del ministero e degli organi di vigilanza, a cominciare dal Consiglio di Amministrazione composto da Mario Romano, Gabriella Elia e Domenico Otranto.

"A memoria di molti che lavorano e hanno lavorato in questo istituto da vari anni e hanno conosciuto altre gestioni e amministrazioni - affermano nella lettera - non è mai stato raggiunto un punto così basso".

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