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Sabato, 27 Aprile 2024
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Indice della sportività, Foggia nelle retrovie: è la peggiore provincia della Puglia

I risultati dell'indagine pubblicata sul Sole 24 Ore nell’ambito del progetto della Qualità della vita. La Capitanata confermata al 99esimo posto su 107 province. In otto dei trentadue indicatori presi in esame, Foggia non supera la 100esima posizione

C’è sempre la provincia di Trento al vertice della classifica dell’Indice di Sportività, indagine realizzata anche quest’anno da Pts per Il Sole 24 Ore nell’ambito del progetto della Qualità della vita. Giunta alla sua 17esima edizione, misura la diffusione e la qualità dei sistemi sportivi territoriali. I risultati verranno commentati oggi in una diretta web, dalle 14:15 sul sito del Sole 24 Ore, durante la quale interverranno il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi; il presidente del Coni, Giovanni Malagò; il presidente del Comitato italiano Paralimpico, Luca Pancalli, e l’executive vice president di Pts, Alberto Miglietta.

Durante l’evento anche la testimonianza della campionessa Letizia Paternoster, oro mondiale 2021 in ciclismo su pista, nata e cresciuta in Trentino. Anche quest’anno l’indice generale è l’esito di 32 indicatori. I dati presi in esame riguardano, ad esempio, la pratica sportiva, i risultati di squadre e singoli atleti e atlete (suddivisi per discipline), l’investimento in infrastrutture, l’offerta in tema di turismo sportivo e alcuni aspetti sociali come quelli legati allo sport femminile, allo sport paralimpico e a quello dei bambini.

Una fotografia che punta a misurare l’impatto della sportività sul benessere della popolazione locale. Tra le novità un nuovo indicatore sugli investimenti nello sport, inclusi i progetti finanziati con il Pnrr, che tra le prime dieci province classificate vede un terzetto di emiliano-romagnole (Ravenna, Rimini, Ferrara) e uno di toscane (Lucca, Firenze, Massa-Carrara).

Trento mantiene la maglia rosa grazie alla radicata rete di impianti, alle diffuse relazioni tra sport, economia e realtà sociale (primeggia in 'Sport e società' che riunisce nove parametri), alle consolidate capacità organizzative (leader per attrattività di grandi eventi sportivi) e agli ottimi risultati dei suoi atleti (è seconda negli sport individuali). Ancora sul podio Trieste, questa volta sul secondo gradino, grazie a un percorso di grande regolarità: due volte al vertice (per atleti tesserati e sport dell’acqua), più cinque “medaglie” e ulteriori sei presenze nella top ten delle singole classifiche. Al terzo posto, per la prima volta, si piazza Cremona.

Non bene la Puglia, con ben quattro province (Bari, Brindisi, Taranto e Bat) che perdono posizioni. Nessuna riesce a occupare la prima metà della classifica: Bari è al 62esimo posto, Brindisi è 64esima. Lecce (unica provincia che fa registrare un miglioramento) raggiunge la 70esima posizione. Nelle retrovie Taranto (88esimo posto), Bat (95ª). Male la provincia di Foggia, che nella classifica generale si piazza al 99esimo posto su 107 province, posizione confermata rispetto alla classifica dello scorso anno. Dei quattro indici, la Capitanata incassa i migliori (o forse sarebbe meglio dire i meno negativi) risultati negli sport di squadra ottenendo l’88esima posizione.

Spostando l’analisi sui 32 indicatori, Foggia fa una figura dignitosa solo per quel che concerne la Formazione per lo sport (uno degli indicatori dell’indice Sport e Società) dove ottiene la 17esima posizione. I buoni risultati di Foggia e Audace Cerignola proiettano la Capitanata al 39° posto nella graduatoria del Calcio professionistico. Buoni risultati anche per quel che concerne gli Investimenti nello sport (35°), ma non si possono ignorare i ben otto indicatori (un quarto del totale) nei quali la Capitanata non riesce a uscire dalle ultime cento posizioni.

Le regioni leader

Se si estende l’analisi alle prime 20, tra le regioni più grandi la Lombardia si conferma leader con sette presenze, distanziando nettamente Veneto ed Emilia-Romagna (con due province ciascuna); una sola presenza per la Toscana e il Piemonte (Torino, al 15° posto). Nonostante Roma recuperi tre posizioni (ora è 27ª), il Lazio resta lontano dall’alta classifica, così come le principali regioni meridionali: Napoli, leader campana, è al 55° posto, Bari, la prima pugliese, al 62°, e Messina primeggia in Sicilia arrivando 72ª.

Il divario Nord-Sud

Si mantiene sempre elevato il differenziale tra i territori del Centro-Nord e quelli di Sud e Isole. Dopo l'11° posto di Cagliari bisogna scendere al 48° di Teramo e al 52° di Sassari. Le restanti province del Mezzogiorno fanno peggio; va però sottolineato l’ulteriore avanzamento di Napoli (dal 57° al 55° posto), in buona parte per lo scudetto nel calcio. Di rilievo il balzo dell’Aquila (dall'88° al 63° gradino), con il capoluogo “Città europea dello sport” nel 2022.

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