'Grammamanti: la felicità passa dalle parole': a Musica Civica conversazione con Vera Gheno
Cosa vuol dire essere grammamanti? C’è bisogno di recuperare un rapporto intimo, quasi carnale, con la propria lingua madre. Amarla non significa difenderla da nemici immaginari, da presunte corruzioni, ma celebrarla a ogni frase, sceglierne con cura ogni parola, gustandosela in bocca, come un frutto maturo.
Vera Gheno a Musica Civica riflette sul valore della nostra lingua e della lingua in generale; lei che da sociolinguista e collaboratrice per vent’anni dell’Accademia della Crusca, si batte ogni giorno su tematiche come il linguaggio di genere, il linguaggio inclusivo, portando avanti vere e proprie battaglie per celebrare la lingua e soprattutto per permetterle di essere al passo con il tempo.
Dopo di lei sul palco il grande Sergej Krylov in “Assolo”, un programma micidiale che spazia tra capolavori per violino solo che difficilmente possono essere suonati tutti insieme: dalla Ciaccona in re minore dalla Partita n. 2 per violino solo diJohann Sebastian Bach alla Sequenza VII per violino solo di Luciano Berio, per poi lanciarsi nella complessissima Sonata n. 2 di Ysaÿe e terminare con 5 capricci di Paganini dall’opera 1, considerati l’Everest del virtuosismo violinistico, e pezzi che all’epoca della loro composizione erano considerati ineseguibili se non dal loro sulfureo autore.
Krylov impagina così un programma per violino solo che è probabilmente il più difficile, dal punto di vista tecnico e interpretativo, mai concepito. Un programma irripetibile, da lasciare senza fiato.
Vera Gheno
Giornalista, scrittrice, conduttrice radiofonica, blogger, sociolinguista, traduttrice dall’ungherese e divulgatrice, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca e per quattro anni con la casa editrice Zanichelli.
La sua prima monografia è del 2016: “Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi)”; del 2017 è “Social-linguistica. Italiano e italiani dei social network”. Nel 2019 ha dato alle stampe “Potere alle parole. Perché usarle meglio”, “La tesi di laurea. Ricerca, scrittura e revisione per chiudere in bellezza”, “Prima l'italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure” , “Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole”. Nel 2021 pubblica “Trovare le parole. Abbecedario per una comunicazione consapevole” e “Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole”. È del maggio 2022 “Chiamami così. Normalità, diversità e tutte le parole nel mezzo”.
Sergej Krylov
L’effervescente musicalità, il virtuosismo strabiliante come raffinato strumento sempre al servizio dell’espressività, l’intenso lirismo e la bellezza del suono sono solo alcuni elementi che hanno reso Sergej Krylov uno dei più rinomati artisti del panorama internazionale. Negli ultimi anni Sergej Krylov è stato ospite di prestigiose istituzioni musicali collaborando con orchestre quali la Filarmonica della Scala, la London Philharmonic, la DSO Berlin, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, la Russian National Orchestra, la St. Petersburg Philharmonic, la Budapest Festival Orchestra e molte altre.
I principali impegni di quest’anno includono concerti per importanti enti e orchestre come la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre Philharmonique de Strasbourg, in aggiunta a vari concerti con la Lithuanian Chamber Orchestra e a recital solistici nelle più prestigiose sale da concerto europee.
Sergej Krylov è Direttore musicale della Lithuanian Chamber Orchestra dal 2008, con la quale ama esplorare nel doppio ruolo di direttore e solista un repertorio molto ampio che spazia dal barocco alla musica contemporanea.
Nato a Mosca in una famiglia di musicisti, Krylov ha iniziato lo studio del violino a cinque anni completando la sua formazione alla Scuola Centrale di Musica di Mosca.