La Bella Gita, itinerari enogastronomici lungo le Vie Francigene di Puglia
Il Gargano delle “Belle gite” di un tempo rivive grazie al racconto esperienziale articolato negli otto weekend vissuti tra i paesaggi di pietra dell’Alto Tavoliere ed i bacini lacustri dei laghi di Lesina e Varano sino ai paesaggi storici rurali degli agrumi garganici. Un viaggio programmato per realizzare una positiva sinergia tra l’itinerario culturale delle “Vie Francigene di Puglia” ed il recupero degli itinerari delle strade carrozzabili tracciati dal Touring Club nel 1926.
La “Bella Gita” ha lo scopo di riscoprire l’identità culturale delle comunità pugliesi, promuovendo la conoscenza e l’attrattività delle componenti paesaggistiche, lo sviluppo di un turismo sostenibile e di una fruizione integrata alla valorizzazione delle produzioni tipiche. Un sistema innovativo di narrazione del territorio coerente con il turismo esperenziale che valorizza l’autenticità e la genuinità dei luoghi delle produzioni tipiche (presidi slow food e prodotti DOP e IGP) e che si fonda sull’esperienza realizzata da un soggetto privato - Cantine Le Grotte, di Pasquale Dell’Erba - con il “Francigena Wine Festival”: spazio di promozione del patrimonio culturale ed enogastronomico e di nuove forme di turismo sostenibile ed esperenziale fondate sulla “bellezza”.
Il prossimo weekend è dedicato alla ri-scoperta delle erbe spontanee in compagnia del botanico Nello Biscotti e della chef Mariagrazia Ferrandino. Sabato 18 novembre, alle ore 18.30 presso la Casa di Michele (via Marconi, 39 - Apricena), verrà presentato il libro “Peregrinazioni Fitoalimurgiche”. Domenica 19 si parte alle 10.30 dal piazzale di Cantine Le Grotte per il laboratorio all'aperto di archeologia enogastronomica con la raccolta delle erbe spontanee lungo l’itinerario della via Francigena che da Apricena portava a Rodi Garganico.
I laboratori di archeologia enogastronomica, coordinati dall’archeologo Feliciano Stoico, rappresentano un modo innovativo di raccontare le origini dei prodotti direttamente 'in campo', realizzando l'interazione tra il patrimonio storico e le performance esperenziali presentate dagli chef Domenico Cilenti, Mariagrazia Ferrandino, Pascal Barbato, Nazario Biscotti, Vincenzo Cardella.