L'integrazione e i pregiudizi nel nuovo graphic novel di Francesca Ceci
"Il fumetto può raccontare, in maniera lieve, temi scottanti e scomodi. Può aprirci al confronto”. È la stessa Francesca Ceci, coautrice con Alessia Puleo del graphic novel Possiamo essere tutto (Tunué, 2021), a sottolineare l’importanza di avere nella cinquina finalista di Leggo Quindi Sono 2022 un romanzo a fumetti. Il secondo appuntamento della VII edizione del concorso-progetto rivolto agli studenti di Capitanata parla il linguaggio delle immagini: venerdì 11 marzo, ore 18, Francesca Ceci presenta il suo libro nell’auditorium della Biblioteca “La Magna Capitana” di Foggia per poi bissare, l’indomani, sabato 12 marzo (ore 9.30), al Liceo Linguistico ISS “Adriano Olivetti” di Carapelle, una delle ultime scuole aderenti al premio Le giovani parole. La coautrice Alessia Puleo interverrà in modalità online durante l’incontro aperto a tutta la città che avrà luogo in Biblioteca. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Foggia e dall’Ufficio Scolastico Provinciale, è organizzata da Ubik, Biblioteca e Fondazione Monti Uniti.
Possiamo essere tutto (Tunué, 2021). Cosa vogliamo veramente condividere di noi? Quale immagine vogliamo proiettare? Cosa significa essere normali? Quali sono le caratteristiche che useremmo e quante ci sentiremmo di condividere liberamente con gli altri? Quali elementi della nostra identità invece riterremmo di dover nascondere per non essere bersaglio di atteggiamenti di diffidenza, rifiuto o addirittura di odio? Queste domande, già complicate per gli adulti, possono diventare estremamente complesse per chi, nel difficile percorso di crescere, sentirà la necessità di collocarsi in schemi facilmente riconoscibili e, in qualche modo, socialmente “accettabili”. Vorrà essere, in parole povere, “normale”. La famiglia Fares, di origine marocchina e di religione islamica, si è trasferita in Italia da molti anni. Ne fanno parte il padre Salim, la madre Nur, le figlie Raja e Amal e il figlio minore Hadi, l’unico ad essere nato a Roma. Le due sorelle Raja e Amal vivono sul filo continuo e instabile dell’equilibrio tra le due culture, quella di origine marocchina e quella di crescita italiana, in bilico tra la religione familiare e la libera scelta, sospese tra ciò che la società si aspetta da loro e ciò che in realtà loro sentono di essere, a cavallo tra una identità a metà e allo stesso tempo duplice. Attorno a loro incontrano amicizie, disparità, incomprensioni, banalità, paure e momenti di scoperta e vicinanza.
Francesca Ceci. Collabora, scrivendo di libri, con le riviste Flanerì e Altri animali e cura la rubrica Libri (Quasi) Non Letti su I Libri degli altri. Ha pubblicato articoli e racconti su Senza rossetto, Il tascabile, Tre racconti, Oblique8x8, Firmamento e altre riviste. Badù è il suo primo graphic novel con cui ha vinto il prestigioso premio letterario Città di Como. Possiamo essere tutto, patrocinato da Amnesty, di nuovo affronta il tema dell'integrazione e dei pregiudizi.