Perché una madre ne sa più dell’urbanista. Annalisa Marinelli ospite alla Libreria Ubik
L’importanza delle relazioni umane come specchio per leggere la realtà che ci circonda. La visione femminile e di una madre in particolare, per fornire spunti e criticità in grado di dare un contributo attivo all’essere cittadini, nel senso di “fare la città”. Questi e altri spunti al centro della presentazione di venerdì 18 marzo, ore 18.30, nello spazio live della libreria Ubik, per un incontro a cura dell’associazione culturale La Merlettaia. L’autrice Annalisa Marinelli presenta il suo libro La città della cura, edito da Liguori, conversando con Costanza Iafelice e Antonio Lo Mele.
La città della cura è la città dei corpi nella loro plurale vulnerabilità, con le loro relazioni e la loro fame di bellezza. Le nostre città sono ancora molto distanti da questo traguardo. Quello che manca sembra essere proprio uno sguardo capace di partire da un altro paradigma, un modello che tenga conto delle relazioni che reggono in equilibrio l'integrità della vita delle persone. La cura è il paradigma necessario che offre insieme un punto di vista privilegiato sulla città e un modello di governo capace di operare nella complessità cui quello sguardo apre. Non può esserci città della cura senza una civiltà della cura condivisa tra donne e uomini; questo testo ha l'ambizione di scindere le competenze della cura dall'idea di "femminile" e dal destino delle donne e vuole far prendere parola politica alla cura. A partire dall'esperienza della cura è possibile dire una parola autorevole sulla città, sui suoi tempi e i suoi spazi, affrontare il progetto urbano con un sapere differente.