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Lunedì, 29 Aprile 2024

Duro colpo a uomo vicino al clan: sigilli al patrimonio del pluripregiudicato "socialmente pericoloso"

Il sequestro riguarda tre immobili, un terreno ed una società operante nel settore del commercio di veicoli

Nell'ambito di un'attività volta al contrasto della criminalità organizzata, ieri mattina la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Foggia hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale del sequestro anticipato emesso su richiesta del questore, dal Tribunale di Bari (III^ Sezione Penale Misure di Prevenzione), a carico di un pregiudicato di Cerignola, figura criminale molto attiva in Capitanata. Il sequestro riguarda tre immobili, un terreno ed una società operante nel settore del commercio di veicoli.

Il provvedimento è stato adottato all'esito di approfondite indagini patrimoniali eseguite dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria e dagli agenti della Polizia di Stato della Divisione Polizia Anticrimine-ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Foggia, che hanno scandagliato la posizione patrimoniale dell'uomo, peraltro già noto alle forze dell’ordine per i precedenti penali di estorsione e ricettazione, furto aggravato, truffa e falsità ideologica, interruzione di comunicazioni informatiche, associazione per delinquere finalizzata, tra l’altro, al riciclaggio ed ai furti: 49 solo le autovetture oggetto di furto per un controvalore di oltre 660mila euro.

"Persona socialmente pericolosa" per la legislazione antimafia, avendo, a far data dal 1997 posto in essere sistematicamente i reati lucrogenetici, molti dei quali si sono già conclusi con condanne o richieste di rinvii a giudizio, il soggetto, pur non essendo storicamente inquadrato in un sodalizio criminale organizzato, è "contiguo" per via dei rapporti di parentela con alcuni esponenti del gruppo criminale 'Di Tommaso', attivo a Cerignola.

Le indagini patrimoniali, estese ai familiari conviventi, avrebbero dimostrato, nel periodo compreso tra il 2007 e il 2020, la disponibilità diretta e indiretta da parte dell'uomo di beni di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, tanto da ritenere che siano stati il profitto di attività illecite o ne possano costituire il reimpiego. Nello specifico, alla luce dell'analisi dei flussi finanziari in entrata (fonti) e in uscita (impieghi), i beni mobili e immobili intestati al proposto ed ai suoi familiari conviventi non hanno trovato giustificazione nelle modeste risorse economiche a disposizione, sufficienti per il solo sostentamento dell’intero nucleo familiare.

Il Tribunale di Bari, condividendo la ricostruzione patrimoniale fatta dagli investigatori, ha accolto la proposta formulata dal Questore di Foggia ed ha ordinato il sequestro dei beni per un valore di circa un milione di euro ritenendo che, “a fronte della sproporzione tra redditi e acquisti effettuati, vi sia una sostanziale continuità nell’attività delinquenziale, l’abitualità della commissione di delitti da parte del proposto e della lucrogenesi degli stessi nel senso che questo viva in tutto o in parte con i relativi proventi”.

Il provvedimento odierno potrà essere revocato o confermato con la confisca. "Il risultato odierno conferma il costante coinvolgimento della Polizia di Stato di questa provincia e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, in perfetta sinergia con l'Autorità Giudiziaria, nella lotta alla criminalità organizzata, rimarcando che la sistematica aggressione degli interessi patrimoniali dei sodalizi, attraverso strumenti di indagine volti alla confisca di prevenzione dei proventi e dei beni ottenuti da attività delittuose, costituisce obiettivo strategico di primaria importanza per disarticolare le compagini delinquenziali organizzate e reprimere ogni tentativo di infiltrazione e mimetizzazione nell’economia legale"

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