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Domenica, 28 Aprile 2024

Morto 45 giorni dopo l'incidente provocato da un criminale in fuga. I figli di Salvatore: "Non può finire così"

Il 21 ottobre, in seguito alla fuga dopo il tentato omicidio di Narciso, l'auto con a bordo l'attentatore si schiantò contro il veicolo con a bordo Salvatore Lo Prete: i figli raccontano i 45 giorni successivi, tra letti di ospedali e il ritorno a casa prima del decesso

Era appena uscito da casa sua, al Salice, Salvatore Lo Prete, in auto con figlio, nuora e nipote, quando l'auto con i quattro a bordo venne travolta da una Citroen C3 guidata da un criminale che, pochi minuti prima, aveva cercato di uccidere, a colpi di arma da fuoco, Ivan Narciso in viale Europa. 

Dopo l'incidente, il conducente si diede alla fuga, abbandonando il veicolo e il luogo dell'incidente. Nell'altra auto, sotto shock e feriti, c'erano il signor Salvatore, il figlio Antonio, la nuora e il nipote. Sul posto intervennero due ambulanze del 118 e la polizia locale, che a bordo della Citroen trvò l'arma con la quale, probabilmente, venne ferito Narciso.

Trasportato e ricoverato d'urgenza al Policlinico Riuniti, tra entra ed esci, giorni fa il signor Salvatore è deceduto. In seguito al decesso, i figli si sono rivolti ai legali Antonio Cozza e Nicodemo Gentile del Foro di Perugia per sporgere denuncia contro ignoti per omicidio stradale.

Ma i familiari, rammaricati, in  uno sfogo ai  microfoni di FoggiaToday, lamentano il totale abbandono da parte delle istituzioni. "In 45 giorni - spiega la figlia Luigia - nessuno ci ha fatto una telefonata. Le istituzioni si sono dimenticati completamente di noi e di nostro padre.

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