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Un fiume di gente in strada per riprendersi la 'Carrese': "Siamo nati, viviamo e moriremo con la corsa nel cuore"

La storica della Carrese chieutina, che si tiene ogni 22 aprile in onore del santo patrono, San Giorgio Martire, anche quest'anno salta. Dopo lo stop della questura i cittadini sono scesi in strada e al termine del corteo hanno consegnato le tessere elettorali

Un fiume di gente questo pomeriggio ha attraversato in corteo Chieuti a pochi giorni dalla decisione del questore di Foggia, Paolo Sirna - che “in base alla cogente normativa di contenimento dell'emergenza pandemica”, il 5 e il 10 marzo scorsi ha negato l’autorizzazione ad effettuare gli allenamenti propedeutici alla manifestazione storica della Carrese chieutina, che si tiene ogni 22 aprile in onore del santo patrono, San Giorgio Martire.  

Come anticipato da Foggiatoday, nelle sue comunicazioni faceva riferimento alla ‘zona gialla’ in cui si collocava in quel momento la Puglia, ma avvisava che anche laddove fosse rientrata in 'zona bianca', l’organizzazione avrebbe dovuto presentare “la documentazione concernente le misure adottate per la prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19, oltre che un dettagliato piano di safety”. 

Tuttavia il 14 marzo, il sindaco Diego Iacono, ha provveduto a firmare l’ordinanza per interrompere il traffico veicolare e pedonale durante gli allenamenti, ma il 18 marzo dalla Questura di Foggia è arrivato il diniego assoluto, e si è visto costretto ad annullarla. Peraltro, dal capoluogo è stata disposta l’intensificazione dei controlli per impedire che si svolgessero gare ed esercitazioni senza il preventivo rilascio di autorizzazioni. Dalle informazioni in possesso del comitato pro Corsa dei Carri, l’ultima bocciatura sarebbe stata determinata dalla mancata approvazione del piano di sicurezza. “Alcune richieste sono quasi impossibili da soddisfare per lo stesso benessere degli animali”.

Oggi, in segno di protesta, al termine della manifestazione “pacifica e apolitica” che si è conclusa in largo IV Novembre, i chieutini hanno restituito le loro tessere elettorali. “Vogliamo riavere la nostra festa per intero, compresa di manifestazione, vale a dire la corsa dei carri, perché rappresenta la nostra identità” aveva spiegato Nunzia Paglione, tra le promotrici, insieme ad Angelo Rubino, della protesta. “A Chieuti si nasce, si vive e si muore con la corsa nel cuore”.

L’ultima corsa, nel 2018, era finita in tragedia: un uomo era stato travolto e ucciso da un cavallo. Nel 2019, il piano di sicurezza presentato dal Comune, per quanto emendato tre volte per accogliere le prescrizioni arrivate dai tavoli in Prefettura, era stato bocciato. Poi è arrivata la pandemia e la Carrese è stata annullata per due anni di seguito. A febbraio del 2021, il sindaco ha chiesto formalmente al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e all’assessore regionale al Bilancio, Raffaele Piemontese, una forma di ristoro economico per le associazioni carristiche, un “congruo contributo a sollievo delle ingenti spese” sostenute dalle associazioni, perché ognuna accudisce almeno 4 buoi e 11 cavalli, utilizzati unicamente per la manifestazione ultracentenaria, che fa parte delle manifestazioni storiche della Regione Puglia ed è stata iscritta nel registro regionale dei rituali festivi legati al fuoco. L'amministrazione comunale aveva già provveduto a devolvere negli anni precedenti 6mila euro a sostegno delle associazioni carristiche, ma il dissesto finanziario non le permetteva di fare di più.

Foto e video di Paky Foto 

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