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Domenica, 28 Aprile 2024

Racket delle estorsioni sulle slot-machine: 300 euro al mese per tenere le macchine accese

Blitz della Finanza, all'alba di oggi a Lucera. Eseguite 4 misure cautelari, due soggetti sono stati tradotti in carcere mentre per gli altri due è stato disposto il divieto di dimora nel Comune di Lucera

Racket delle estorsioni sulle slot-machine, scatta il blitz della Finanza a Lucera, dove i finanzieri del Comando provinciale di Foggia hanno eseguito misure cautelari a carico di 4 indagati per estorsione e lesioni personali.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Foggia, si fondano su un quadro gravemente indiziario ricostruito dai finanzieri della Tenenza di Lucera al termine di una minuziosa attività di polizia giudiziaria, che ha fatto emergere l’esistenza di una agguerrita e asfissiante “delinquenza ambientale” attiva sul territorio lucerino da parte degli arrestati.

Le indagini hanno permesso di accertare che i quattro destinatari delle misure, attraverso violenza, minaccia, l’utilizzo di armi e cagionando lesioni personali alla persona offesa, hanno tentato di costringere dapprima un imprenditore operante nel settore degli apparecchi da intrattenimento ad abbandonare la propria società, che deteneva al 50%, senza avanzare alcuna pretesa economica di liquidazione e successivamente a versare il cosiddetto “pizzo” pari a 300 euro mensili per poter continuare a detenere i propri le proprie slot - machine negli esercizi commerciali della città dauna.

Per tali ragioni è stata disposta la detenzione in carcere per Vincenzo Cenicola classe '85 e Mario Cenicola classe ’74, nonché il divieto di dimora nel Comune di Lucera e di avvicinarsi alla persona offesa per Emanuele Testa Emanuele classe '88 e Antonio Cenicola Antonio classe '84.

Inoltre, i destinatari delle misure cautelari, attraverso le medesime modalità criminali, hanno successivamente costretto la persona offesa ad accettare condizioni economiche molto sfavorevoli nel cedere le proprie quote della società e infine a rinunciare a gestire clienti ovvero a cercarne di nuovi in Lucera con altra società nel frattempo avviata, avvalendosi della condizione di intimidazione ambientale derivante dal proprio calibro criminale.

Per tali ragioni due soggetti sono stati tradotti in carcere mentre per gli altri due è stato disposto il divieto di dimora nel Comune di Lucera e di avvicinarsi alla persona offesa. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari sono state eseguite anche perquisizioni nel centro storico di Lucera e nei quartieri Villa e Porta San Severo. La posizione degli indagati è al vaglio dell’autorità giudiziaria. L’attività svolta si inquadra nelle azioni a tutela della legalità e di contrasto ad ogni forma di inquinamento dell’economia legale, a salvaguardia dei cittadini e degli operatori economici onesti. I fenomeni estorsivi nel territorio possono essere efficacemente contrastati proprio grazie alle denunce delle persone offese.

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