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Sunday Morning

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A cura di Michele Fiscarelli

Il mito di Giordano e il ritorno di Foggia imperiale

Dal blog "Sunday Morning" a cura di Michele Fiscarelli.

Sin dalla notte dei tempi, ossia da quando i primi eucarioti evolsero in organismi pluricellulari per insediarsi in Capitanata in cerca di nuove terre da esplorare, i foggiani hanno subìto l’ostilità dei loro cugini di provincia. È ciò che narra la leggenda! Eppure nutro perplessità tali da indurmi ad ipotizzare che in realtà i primi, forse gli unici, detrattori di Foggia siano proprio i foggiani.

Basterebbe attraversare le vie della città con spirito da turista per scorgere tesori che attendono soltanto di essere svelati. In fondo Foggia ai foggiani piace! Lo testimoniano i consensi calamitati da manifestazioni come Libando oppure iniziative di illuminazione pubblica come quelle messe in scena in occasione della riapertura del Giordano. Non è necessario recarsi altrove per visitare location da favola! È sufficiente ispirarsi agli itinerari realizzati a Monte o alle attività di promozione turistica poste in essere sui Monti Dauni.

Mentre Umberto Giordano viene celebrato in piazza Duomo a Milano nel corso della cerimonia di apertura dell'Expo al fianco di maestri della musica classica come Verdi, Rossini, Puccini, Donizetti e Mozart, noi manifestiamo la nostra identità con atti di violenza: inviamo un messaggio… d’amore dai muri del teatro comunale, danneggiamo la statua del viaggiatore installata nel piazzale della stazione ferroviaria, imbrattiamo le opere che rappresentano le liriche del maestro Giordano, abbandoniamo gli ipogei urbani al loro destino, archiviamo il racconto dei camminamenti sotterranei tra i ricordi del tempo che fu.

Immaginate per un istante di essere degli escursionisti, di passare da Foggia e di imbattervi in un miraggio: Palazzo Ateneo, il pronao della villa comunale e la fontana del Sele avvolti da un gioco di immagini e di luci. Immaginate ancora di transitare da piazza Giordano verso Palazzo di Città; di dirigervi al pozzo federiciano fino ad arrivare ai Tre archi; di svoltare - lungo un ideale percorso di luci - in direzione del teatro comunale per approdare in piazza del Lago, là dove la nostra storia ebbe inizio. Ora aprite gli occhi e continuate a sognare!

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